La Chiesa e Salvini
La sensazione e' che, in conseguenza dello scoppio della questione "profughi", sia in atto una sorta di scisma "strisciante" tra la Chiesa di cui Salvini si sente in ogni caso devoto fedele e quella di Papa Francesco. Del resto, un esponente non di infimo livello della Lega Nord ha pubblicamente dichiarato, nei giorni scorsi, di non riconoscersi, da cattolico, nell'attuale "vescovo di Roma". Il problema, mi pare, e' che ai buoni cristiani "padani" piace, evidentemente, una Chiesa che sia innanzitutto, in qualche misura, in sintonia con la loro idea di 'Dio, Patria e Famiglia'. Questo era in verità lo slogan in voga ai tempi del "fascio", lo sappiamo, ma non è facile negare il fatto che i "leghisti" l'hanno, in un certo qual senso, fatto proprio. Certo, aggiornandolo: nel senso, cioè, che va bene pure se la "famiglia" non è soltanto la prima, ma anche, magari, la seconda, e così via.
L’Italia cresce
Presidente Renzi, il Paese appare ancora fermo. Tassi ai minimi, euro più debole, prezzo del petrolio basso: eppure la ripresa è ancora fiacca. È sicuro che ci siano le condizioni per predicare ottimismo?
«Ho una lettura diversa. Il Paese non mi sembra fermo e al contrario vedo tanta energia. Dopo anni di palude, il Parlamento approva le riforme. L’Expo è una scommessa vinta contro il parere di molti. Gli indici di fiducia e i consumi tornano a crescere. Il turismo tira, in particolare al Sud. Si respira un clima di ripartenza. Dopo anni di segno negativo torniamo a crescere».
Immigrazione epocale, no a slogan che seminano odio
Intervento in tv ad Omnibus su La7 ripreso da WelfareNetwork.
C’è una parte della politica italiana che, sulla vicenda dell’immigrazione, anziché dare una mano a risolvere il problema preferisce fare propaganda e speculare sulle tragedie. Oramai è chiaro a tutti che il fenomeno migratorio a cui stiamo assistendo è di dimensione epocale, non è semplice da risolvere e non si può semplificare tutto con gli slogan. Siamo di fronte a un esodo di massa che coinvolge l’Italia, il Mediterraneo, i Balcani, la Francia, l’Inghilterra. Di fronte a questo vanno assunte posizioni corrette e occorrono anche politiche da parte dell’Europa che non saranno di breve periodo e non possono risolvere i problemi dall’oggi al domani.
Occhio alla Mobilità
La mobilità risulta un fattore tanto fondamentale quanto critico nel momento in cui si manifesta la sua incapacità ad autoregolarsi e a stabilizzarsi su un “livello socialmente efficiente”. Sicché la “mala-mobilità” genera – è naturale – clamorosi effetti negativi (congestioni, incidentalità, inquinamento atmosferico e sonoro) che pesano sulla qualità della vita dei cittadini e sulla attrattività dell’ambiente urbano che li circonda. La Città Metropolitana ha come suo obiettivo la risposta a queste esigenze.
Diciamocelo subito e con estrema franchezza riesumando un vecchio slogan pubblicitario di un digestivo che mi calza a pennello: “contro il logorio della vita moderna” dobbiamo dare una risistemata ai trasporti di Milano città Metropolitana come mai s’era fatto prima. Perché le esigenze della “domanda” dei cittadini è ben chiara e soddisfarla è un dovere.