La tragedia di via Odazio
Quello di Fulvio Marinoni, trovato morto nel suo appartamento di via Odazio dopo 10 mesi, è un dramma della solitudine che forse non si poteva evitare ma che deve far riflettere sulle condizioni di alcuni luoghi della nostra città. Conosco chi ha scoperto il corpo, Maria Palomares, ci siamo incontrati per cercare di porre rimedio a una situazione ogni giorno più difficile. Ma a fronte del buio di questa morte uno spiraglio di luce si vede ed è quello dell’impegno di tanti cittadini del Giambellino/Lorenteggio, come Maria Palomares e il suo Comitato o Ulla Manzoni in via Lorenteggio o come tutti i volontari della “Casetta Verde” proprio di via Odazio, impegnati nei progetti sociali e di riqualificazione.
Le riforme approvate in questi mesi
Intervista pubblicata dal mensile Zona Nove di settembre.
Senatore Franco Mirabelli a giorni riparte, dopo la pausa estiva, l'attività parlamentare. Prima di esaminare il piatto forte di settembre, vediamo di fare un sunto di quanto avvenuto negli ultimi mesi. Partiamo dalla Riforma della Scuola, molto contestata da opposizioni e sindacati: quali sono le novità più importanti? Cosa non è piaciuto agli oppositori?
Mi faccia dire, intanto, che anche negli ultimi mesi si è fatto moltissimo e si sono approvate riforme importanti che possono davvero cambiare in meglio le cose.
Jobs Act, penultimo atto
Articolo pubblicato da Arcipelago Milano.
Stanno uscendo gli ultimi decreti attuativi del Jobs act (legge 183/14). Sembra di poter dire che il Governo Renzi si muove su una tastiera ampia e positiva per i lavoratori, per le imprese e per il sistema istituzionale interessato (pubblico e privato).
L'obiettivo è centrato. Mancando su uno di questi tre terreni la riforma non reggerebbe.
Ora il lavoro sarà più tutelato e attivato, l'impresa più libera e concentrata sull'innovare e competere, le Istituzioni (con una forte regia centrale) potranno concorrere tra loro ed esaltare le specificità (ruolo, missione, efficienza, risultati).
Sul raduno neofascista
La Costituzione e la legge parlano chiaro: nel nostro Paese il fascismo non può e non deve rinascere in nessuna forma; tutti coloro che lo intendono propagandare, evocare o anche solo simboleggiare calpestano la nostra storia.
Per questo il raduno dei neofascisti di Casapound a Milano non doveva essere permesso, senza se e senza ma.
Non è solo la provocazione dei fascisti del terzo millennio di Casapound – come loro amano definirsi – a far riflettere, ancora di più colpisce il supporto che, insieme agli ormai soliti leghisti, danno esponenti di Forza Italia come l’europarlamentare Comi e il consigliere regionale Gallera che, legittimando una forza politica che si rifà a ciò che di più illiberale c’è stato nella nostra storia, tradiscono la cultura popolare e liberale a cui dicono di rifarsi, cultura che invece rappresenta uno dei fondamenti della nostra repubblica democratica e antifascista.