Non aumentare i budget in Sanità equivale a tagli

Altrimenti "rischiamo un sistema sanitario votato alla disuguaglianza". Le manovre di riduzione dei costi nel settore della sanita' "spesso sopravvalutano i reali risparmi ottenibili", sottolinea Federico Spandonaro, presidente del Centro Studi CREA Sanita' e professore di Economia sanitaria all'Universita' di Roma Tor Vergata. Laddove c'e' una spesa, infatti, si puo' nascondere anche un possibile ritorno economico per le casse dello Stato, come mostra il caso dell'azienda farmaceutica Novartis, analizzato dal Centro Studi CREA Sanita'. Ogni anno a fronte di un guadagno di 1,3 miliardi di euro, l'azienda svizzera restituisce 300 milioni alle pubbliche finanze e porta quasi 260 milioni di risparmi, derivanti dalla produzione di equivalenti e da investimenti in sperimentazioni cliniche. Votato all'export piu' di ogni altro, "il settore farmaceutico e' stato uno dei grandi protagonisti della ristrutturazione industriale che ha caratterizzato l'industria Italiana negli ultimi anni", sottolinea Marco Simoni, consigliere economico del premier Renzi per gli investimenti esteri. Il mercato e' in continua espansione. "Circa 1600 farmaci nuovi verranno introdotti nel mondo nei prossimi anni", commenta Enrica Giorgetti, direttore generale di Farmindustria. "La coperta economica e' corta, quindi bisogna fare scelte che escano dai vecchi schemi", aggiunge, ad esempio "puntare sull'introduzione del rapporto costi-benefici nella contrattazione del prezzo a cui il Servizio Sanitario acquista i farmaci".