20 milioni sprecati per il referendum lombardo
Il bando della Regione per l’acquisto di apparecchiature destinate al voto elettronico per esprimersi su un referendum che chiede maggiore autonomia per la Lombardia costa 20 milioni di euro.Il popolo è sovrano ma spendere 20 milioni di euro su una questione che vede tutti i rappresentanti del centrodestra e del centrosinistra in Lombardia già d’accordo e pronti a trattare con il Governo, non solo è uno spreco inammissibile ma uno schiaffo alle necessità e ai bisogni dei lombardi.
Con quei soldi si potrebbe e si dovrebbe cominciare ad intervenire per sanare le inaccettabili condizioni di vita di tanti milanesi che abitano i quartieri ALER, azienda regionale.
Stiamo parlando di migliaia di cittadini costretti dalla mala gestione di 20 anni del centrodestra a subire occupazioni abusive, condizioni igieniche pessime e abbandono. E si capisce che le soluzioni sono a portata di mano, come dimostrato dal Comune di Milano attraverso i suoi interventi costanti e la decisione di affidare ad MM la gestione del patrimonio abitativo comunale, che ha ribaltato positivamente la situazione in tanti quartieri, con buona pace di chi straparla di periferie senza nemmeno sapere dove sono.
Stiamo parlando di migliaia di cittadini costretti dalla mala gestione di 20 anni del centrodestra a subire occupazioni abusive, condizioni igieniche pessime e abbandono. E si capisce che le soluzioni sono a portata di mano, come dimostrato dal Comune di Milano attraverso i suoi interventi costanti e la decisione di affidare ad MM la gestione del patrimonio abitativo comunale, che ha ribaltato positivamente la situazione in tanti quartieri, con buona pace di chi straparla di periferie senza nemmeno sapere dove sono.
Oggi l’esigenza primaria è assicurare condizioni dignitose a tutti i cittadini. La Regione deve invertire le priorità.
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