Per Milano fondi e leggi ad hoc
"So che sono di parte, ma è evidente che oggi Milano sta funzionando meglio di Roma". Sulla gestione dei problemi della capitale "non possiamo addossarle tutte le colpe. Diamole del tempo". Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, parla in un'intervista al Corriere della Sera, della situazione che si vive in Campidoglio e sulle Olimpiadi ribadisce che è "un errore non sfruttare questa occasione, anche se non giudico le ragioni che hanno portato a questa scelta. Ma spero sia chiaro che i regolamenti ci impediscono di sostituirci in corsa con una nostra candidatura". Poi Sala spiega che il Patto per Milano che "firmeremo è diviso in tre macrocapitoli: quello sulla sfida metropolitana di Milano e prevede fra l'altro gli interventi per prolungare le linee metropolitane e per mettere in sicurezza Lambro e Seveso; quello su Milano città internazionale, che comprende anche il piano per ospitare l'Agenzia del farmaco e la creazione di una no tax zone nell`area dell`ex Expo; quello sulle azioni che mettiamo in campo per i milanesi, partendo dalle fasce svantaggiate e dai molti progetti sulle periferie che abbiamo a cuore e che stanno prendendo forma.
A proposito dell'ospedale di Rho e dell'Oculistica
Mi sono battuto in Regione perché con le nuove aziende sanitarie volute da Maroni l'anno scorso, l'ospedale di Rho tornasse al centro del servizio sanitario del nostro territorio: è per questo che oggi non abbiamo più l'Asl che si chiamava "Milano 1" e non abbiamo più l'azienda ospedaliera che si chiamava "Salvini", ma abbiamo l'Azienda Socio-Sanitaria che si chiama "Rhodense", che comprende i presidi di Rho, Garbagnate, Bollate e Passirana.
Il nome "Rhodense" non basta, lo so bene, ma sta lì a dire una cosa precisa: l'ospedale di Rho è punto di riferimento e deve essere una delle due gambe su cui cammina la nuova azienda insieme all'ospedale di Garbagnate, e tutte e due le gambe devono essere solide e camminare in modo coordinato (e non in contrapposizione).
ASST Melegnano-Martesana, quale futuro
Si è svolta finalmente oggi in Commissione l'audizione con i vertici dell'ASST Melegnano Martesana, chiesta mesi fa dal Pd. Già a giugno erano state audite le rappresentanze sindacali ed erano emerse le criticità di una riorganizzazione complessa. “Ci è apparso preoccupante che le prime proposte attuative di una riforma che prometteva di valorizzare maggiormente il territorio, vadano proprio in senso opposto, ridimensionando i servizi territoriali in un'area che ha una storia e una complessità da non sottovalutare – dicono la vice presidente del Consiglio regionale Sara Valmaggi e il consigliere Pd Carlo Borghetti – Restando sul dato numerico, da 14 poliambulatori specialistici territoriali si passa infatti a 5 e, pur se si prevede di aumentare la quantità delle prestazioni erogate in alcuni poliambulatori, il fattore accessibilità alle stesse sarà il vero problema, soprattutto per gli anziani, in mancanza di un trasporto pubblico uniforme e adeguato”.
A proposito del Fertility Day
Sostenibilità del Servizio sanitario nazionale e qualità delle cure hanno tenuto banco ieri sera a Milano nel corso della Festa dell’Unità del Pd. Ad animare il dibattito, alla presenza di esponenti di spicco del partito quali la presidente della commissione Sanità del Senato, Emilia Grazia De Biasi, il sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo, e l’assessore alla Salute del Piemonte Antonio Saitta, è stato il responsabile sanità del Pd, Federico Gelli nell’inedita veste di moderatore. Tra i presenti anche la presidente della Fnomceo Roberta Chersevani. La grande assente per motivi istituzionali è stata la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, impegnata in queste ore a rifare da zero la campagna riguardante il Fertility Day dopo la pioggia di polemiche scatenatasi in questi giorni.