ASST Melegnano-Martesana, quale futuro
Si è svolta finalmente oggi in Commissione l'audizione con i vertici dell'ASST Melegnano Martesana, chiesta mesi fa dal Pd. Già a giugno erano state audite le rappresentanze sindacali ed erano emerse le criticità di una riorganizzazione complessa. “Ci è apparso preoccupante che le prime proposte attuative di una riforma che prometteva di valorizzare maggiormente il territorio, vadano proprio in senso opposto, ridimensionando i servizi territoriali in un'area che ha una storia e una complessità da non sottovalutare – dicono la vice presidente del Consiglio regionale Sara Valmaggi e il consigliere Pd Carlo Borghetti – Restando sul dato numerico, da 14 poliambulatori specialistici territoriali si passa infatti a 5 e, pur se si prevede di aumentare la quantità delle prestazioni erogate in alcuni poliambulatori, il fattore accessibilità alle stesse sarà il vero problema, soprattutto per gli anziani, in mancanza di un trasporto pubblico uniforme e adeguato”.
I consiglieri Pd puntano il dito in particolare contro la revisione dei servizi e dei consultori a San Giuliano, San Donato e Pieve Emanuele dove le precedenti gestioni avevano fatto investimenti strutturali con risorse che rischiano di andare sprecate e il trasferimento della continuità assitenziale e del servizio di scelta e revoca del medico di medicina generale a Vimodrone. “Può essere vero che oggi in molti casi chi ha necessità sociosanitarie si rivolge a strutture private o a presidi fuori territorio ma se l'obiettivo è quello di rilanciare l'offerta pubblica non ci si può limitare a prendere atto dell'esistente. La vera sfida è qualificare l'offerta e renderla accessibile per tutti. Resta poi il problema dell'identità dei singoli presidi ospedalieri, di Melzo e Cernusco, ancora da definire e mai ben dettagliata sinora. Auspichiamo che il rapporto con gli amministratori possa intensificarsi nell'ottica di un maggiore confronto e dell'approfondimento di tutte le criticità” dichiarano.