A proposito dell'ospedale di Rho e dell'Oculistica
Mi sono battuto in Regione perché con le nuove aziende sanitarie volute da Maroni l'anno scorso, l'ospedale di Rho tornasse al centro del servizio sanitario del nostro territorio: è per questo che oggi non abbiamo più l'Asl che si chiamava "Milano 1" e non abbiamo più l'azienda ospedaliera che si chiamava "Salvini", ma abbiamo l'Azienda Socio-Sanitaria che si chiama "Rhodense", che comprende i presidi di Rho, Garbagnate, Bollate e Passirana.
Il nome "Rhodense" non basta, lo so bene, ma sta lì a dire una cosa precisa: l'ospedale di Rho è punto di riferimento e deve essere una delle due gambe su cui cammina la nuova azienda insieme all'ospedale di Garbagnate, e tutte e due le gambe devono essere solide e camminare in modo coordinato (e non in contrapposizione).
Quindi se l'accorpamento da Rho e Bollate degli interventi dell'oculistica a Garbagnate tra qualche mese avrà fatto aumentare la qualità e la quantità degli interventi, Rho potrà sostenere questo accorpamento, sennò bisognerà ripensarlo, perché vorrà dire che i servizi ai cittadini (e l'azienda) si saranno indeboliti.
Nel frattempo è fondamentale che si confermi il servizio di anatomia patologica a Rho (per cui si paventava uno spostamento a Garbagnate), è necessario che partano i lavori di ammodernamento già previsti e che parta il nuovo servizio di eccellenza della Breast Unit per la cura dei tumori al seno. Bisogna spendere bene gli 8 milioni di euro arrivati all'ospedale di Rho dal Governo e deliberati dalla Regione".
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