
Il sostegno alle vittime di usura
Intervento di Franco Mirabelli in Commissione Parlamentare Antimafia durante l'audizione di Eleonora Montani, criminologa e professoressa di diritto penale dell'Università Bocconi di Milano (video).
Ringrazio la professoressa Montani per la relazione e per il lavoro che avete realizzato.
Penso che sia molto chiaro ciò che è stato detto e su cui dovremo lavorare per preparare una proposta.
Se guardiamo al Fondo di solidarietà a sostegno delle vittime di usura, dobbiamo dirci la verità: è uno strumento molto importante ma non funziona. Quando abbiamo di fronte un dato, come quello che ci è stato riportato, cioè che l’80% dei mutui elargiti non vengono restituiti, significa che lo strumento non funziona. Bisognerebbe anche capire se la mancata restituzione è solo dovuta a difficoltà o ci sono anche elementi legati alla volontà di approfittarsi del Fondo.
Ringrazio la professoressa Montani per la relazione e per il lavoro che avete realizzato.
Penso che sia molto chiaro ciò che è stato detto e su cui dovremo lavorare per preparare una proposta.
Se guardiamo al Fondo di solidarietà a sostegno delle vittime di usura, dobbiamo dirci la verità: è uno strumento molto importante ma non funziona. Quando abbiamo di fronte un dato, come quello che ci è stato riportato, cioè che l’80% dei mutui elargiti non vengono restituiti, significa che lo strumento non funziona. Bisognerebbe anche capire se la mancata restituzione è solo dovuta a difficoltà o ci sono anche elementi legati alla volontà di approfittarsi del Fondo.

L'Ue parli con una voce unica
"Tutta la pressione esercitata in questi giorni ha già ottenuto un primo risultato e cioè quello di sconsigliare le autorità russe dal compire un atto di forza nei confronti dell'Ucraina. Adesso bisogna continuare a premere nella direzione di una de-escalation il cui primo passo spetta alla Russia, riducendo la presenza di truppe lungo i confini con l'Ucraina perché sono i russi che hanno schierato oltre 100mila soldati sul confine. Kiev non ha compiuto nessun atto offensivo nei confronti di Mosca". Così, in una intervista a Il Tempo, Piero Fassino, presidente della Commissione Esteri della Camera che ieri ha incontrato gli omologhi baltici per discutere della crisi.

La Nato è unita al fianco dell'Ucraina
Intervista di Huffington Post a Marina Sereni.
Malgrado i toni alti della Casa Bianca contro Mosca sulla crisi ucraina, “c’è una sostanziale unità tra alleati Nato e tra l’altro adesso, con Biden, il tema di come si comunica con gli Usa possiamo porcelo perché c’è un nuovo multilateralismo che con Trump non era possibile. Detto questo, la de-escalation deve venire soprattutto dalla Russia: vedere così tanti militari armati sui due lati della frontiera ucraina riporta alla mente il fatto che molte guerre non sono scoppiate per deliberazione politica ma per un errore di calcolo. Diminuire la tensione, allontanare le truppe, concludere le esercitazioni e ritirare i soldati è un segnale concreto per dire che la de-escalation è possibile e allora è anche possibile fare un passo avanti nel negoziato per costruire una Helsinki 2.0”.
Malgrado i toni alti della Casa Bianca contro Mosca sulla crisi ucraina, “c’è una sostanziale unità tra alleati Nato e tra l’altro adesso, con Biden, il tema di come si comunica con gli Usa possiamo porcelo perché c’è un nuovo multilateralismo che con Trump non era possibile. Detto questo, la de-escalation deve venire soprattutto dalla Russia: vedere così tanti militari armati sui due lati della frontiera ucraina riporta alla mente il fatto che molte guerre non sono scoppiate per deliberazione politica ma per un errore di calcolo. Diminuire la tensione, allontanare le truppe, concludere le esercitazioni e ritirare i soldati è un segnale concreto per dire che la de-escalation è possibile e allora è anche possibile fare un passo avanti nel negoziato per costruire una Helsinki 2.0”.

Mantenere le politiche della BCE e la sospensione del patto di stabilità
Intervento di Patrizia Toia.
Troppo presto per festeggiare e per stringere la cinghia della disciplina di bilancio e delle politiche monetarie: le previsioni economiche della Commissione confermano che Covid, rincari energetici e tensioni geopolitiche hanno provocato un rallentamento dell'economia dell'eurozona e rischiano di soffocare la ripresa. Non possiamo sprecare il buon lavoro fatto fino a oggi dall'Unione europea per far ripartire rapidamente l'economia dopo la crisi causata dalla pandemia. Rispetto alla crisi finanziaria del 2008 e la crisi dell'euro del 2010 questa volta Bruxelles ha fatto tesoro degli errori del passato e ne sta raccogliendo i frutti. Già oggi il Continente ha riguadagnato tutto il terreno perso durante la crisi.
Troppo presto per festeggiare e per stringere la cinghia della disciplina di bilancio e delle politiche monetarie: le previsioni economiche della Commissione confermano che Covid, rincari energetici e tensioni geopolitiche hanno provocato un rallentamento dell'economia dell'eurozona e rischiano di soffocare la ripresa. Non possiamo sprecare il buon lavoro fatto fino a oggi dall'Unione europea per far ripartire rapidamente l'economia dopo la crisi causata dalla pandemia. Rispetto alla crisi finanziaria del 2008 e la crisi dell'euro del 2010 questa volta Bruxelles ha fatto tesoro degli errori del passato e ne sta raccogliendo i frutti. Già oggi il Continente ha riguadagnato tutto il terreno perso durante la crisi.