Lavoro e diritti: un film archeologico
Prodotto dalla Caritas di Bergamo, dalla Fondazione Bernareggi e da ZaLab, il documentario firmato da Stefano Collizzolli è la storia di un pezzo d'Italia che non c'è più.
Secondo il regista Stefano Collizzolli, “Il Pane a Vita”, prodotto dalla Caritas di Bergamo, dalla Fondazione Bernareggi e da ZaLab, è «un film archeologico». Così ne riassume l’incipit: «C’era una volta, in Italia, il lavoro. Quello che fonda la Repubblica, e quello su cui generazioni di italiani hanno fondato e costruito le loro vite, le loro famiglie, il loro essere cittadini. Quello con i diritti e le garanzie. C’era una volta, e non c’è più.
La crisi economica ha dato il colpo di grazia ad un modello già da tempo messo all’angolo, già distante dall’esperienza di sopravvivenza quotidiana dei trentenni del nostro Paese».
Oltre 9 milioni di italiani in età da lavoro
Shoah: le farneticazioni di Capotosti
Mi aspetto da Giorgia Meloni e Ignazio la Russa parole ferme di condanna delle dichiarazioni farneticanti della consigliera provinciale di Milano di Fratelli d'Italia, Roberta Capotosti, che ieri ci ha deliziato con la fascistissima dichiarazione sugli sprechi di soldi per la Shoah.
Settanta anni fa esatti, in questi giorni, mio padre veniva arrestato in strada a Firenze, per la colpa di essere nato ebreo. Era in Via Cavour a Firenze, uscito dal rifugio per procurare cibo per se e per i miei nonni. Era il 6 Febbraio del 1944. Fu incarcerato alle Murate a Firenze, da li fu trasferito al campo di Fossoli, Carpi, dove dopo qualche settimana lo raggiunsero i suoi genitori e con loro il 16 Maggio fu deportato ad Auschwitz.
Note dalla Lombardia
Mentre attendiamo i primi passi del nuovo Governo, che mi piace denominare delle " larghe attese" (vedremo), apro queste Note con un pensiero all’ Ucraina , dove si sta combattendo per la libertà e la democrazia, perché nessuna battaglia di questo tipo ci può lasciare indifferenti, perché siamo europei come loro, e anche perché è la terra di provenienza di molte persone immigrate attive e ben integrate nel nostro Paese.
In queste ore pare fermata la repressione violenta delle manifestazioni, e si apre la speranza di elezioni regolari, con la liberazione dei dissidenti. Già è stata liberata Yulia Tymoshenko, leader dell'opposizione, per la quale avevo presentato una interrogazione in Regione, due anni fa, a cui Formigoni non rispose mai.
È evidente che abbiamo bisogno di più Europa
Famiglie monogenitoriali
Si chiamano “Small families” e sono il segno di un processo di trasformazione della nostra società. Sono in crescita costante anche in Lombardia, come dicono le ultime ricerche e hanno bisogno di politiche specifiche per non precipitare nell’isolamento e diventare nuove fragilità. Se ne è parlato oggi al convegno “Small family, big society: politiche per famiglie monogenitoriali” che si è svolto stamattina a Palazzo Pirelli e al quale sono intervenuti, tra gli altri, la vicepresidente del Consiglio regionale Sara Valmaggi, il capogruppo Pd Alessandro Alfieri, l’Assessore alle Politiche sociali e Salute del Comune di Milano Pierfrancesco Majorino, i consiglieri regionali Pd Marco Carra e Carlo Borghetti.