La scelta del governo Renzi
Rispetto a quanto accaduto in questi giorni, capisco che la reazione di molti amici e compagni sia di disorientamento. Molti giudizi che sono stati espressi, probabilmente, sono fondati sulle semplificazioni giornalistiche e al modo in cui i media hanno raccontato gli eventi, parlando di “staffetta” o “duello di potere”.
Evidentemente non siamo stati capaci di spiegare le ragioni di questa scelta, tuttavia, è bene ricordare che c’è stata una riunione della Direzione Nazionale in cui si è discusso e 136 persone hanno votato il documento proposto dal Segretario mentre 16 non lo hanno votato.
Oggi abbiamo la necessità di guardare avanti
Expo 2015: ieri, oggi e domani
Manca poco più di un anno all’avvio ufficiale di Expo 2015 che vedrà Milano e la Lombardia protagoniste e le porterà a confrontarsi con gli altri Paesi su tematiche importanti per il futuro del Pianeta.
Expo sta portando alla città di Milano e al territorio circostante delle grandi trasformazioni che lasceranno il segno anche dopo l’evento.
Di questo, del progetto Expo, delle trasformazioni che sta apportando nel territorio milanese e di cosa resterà a manifestazione conclusa, ma anche di come prevenire e contrastare il rischio di infiltrazioni mafiose negli appalti si è parlato domenica 2 febbraio, presso l’Auditorium Ca’ Granda a Milano in un incontro organizzato dal circolo PD Prato-Bicocca in collaborazione con il PD della Zona 9 di Milano sul tema “Expo 2015: ieri, oggi e domani”. Qui il video dell'incontro>>
Stare nel Pse
Se non guardiamo oltre noi stessi, come potremmo essere utili alla nuova Europa? La domanda ha fatto da sfondo al dibattito che ha impegnato giovedì la direzione del Pd e che si è concluso con l’adesione al Partito socialista europeo. Un’adesione che non ha nulla di magico e non trasforma nessuno in chi non è. Anzi, che propone al Pd responsabilità nuove proprio in virtù delle proprie sensibilità ed esperienze.
Sarebbe inutile pensare ad un’Europa profondamente diversa se scegliessimo di occuparcene non sporcandoci le mani, o ritenendo di dover scendere in campo scegliendoci gli interlocutori e con un po’ di snobbismo pensare ad un’Europa progressista a nostra immagine e somiglianza.
Non vi è dubbio che il risultato raggiunto
Il diritto alla salute e allo sviluppo
Intervento in Senato in occasione del dibattito sulla fiducia al governo Renzi.
Signor Presidente,Lei ha ringraziato giustamente i tanti insegnanti, io vorrei che si associasse con noi al ringraziamento alle tantissime persone che ogni giorno lavorano nella sanità e nel welfare del nostro paese, in alcuni casi, in condizioni francamente preoccupanti. Condivido quando ha detto, che bisogna cambiare, ma sono ancora più convinta che bisogna cambiare innovando. Abbiamo a che fare non solo con un servizio sanitario nazionale, ma con un diritto: quello alla salute, unico diritto che la Costituzione indica come fondamentale, con una definizione di salute da parte dell'Organizzazione Mondiale della Sanità come benessere fisico e psichico delle persone.