Famiglie monogenitoriali
Si chiamano “Small families” e sono il segno di un processo di trasformazione della nostra società. Sono in crescita costante anche in Lombardia, come dicono le ultime ricerche e hanno bisogno di politiche specifiche per non precipitare nell’isolamento e diventare nuove fragilità. Se ne è parlato oggi al convegno “Small family, big society: politiche per famiglie monogenitoriali” che si è svolto stamattina a Palazzo Pirelli e al quale sono intervenuti, tra gli altri, la vicepresidente del Consiglio regionale Sara Valmaggi, il capogruppo Pd Alessandro Alfieri, l’Assessore alle Politiche sociali e Salute del Comune di Milano Pierfrancesco Majorino, i consiglieri regionali Pd Marco Carra e Carlo Borghetti.
«Il fenomeno – commenta la vicepresidente del Consiglio regionale Sara Valmaggi – è la prova che è in atto una radicale trasformazione sociale, che non si può ignorare. E’ dovere delle istituzioni sostenere le “small families”. L’impegno deve essere diretto a rendere accessibili le risorse sociali ed economiche presenti sul territorio, conoscere e tutelare i diritti, sviluppare azioni di sostegno alla conciliazione famiglia-lavoro, e favorire la creazione di una rete fra famiglie monogenitoriali e monoparentali. Le iniziative messe in campo per ora da Regione Lombardia sono solo sperimentali e hanno coinvolto solo alcune Asl, serve invece farle diventare strutturali». Il Pd ha pensato infatti di fare un focus su un tema che oggi merita attenzione da parte di chi fa le leggi e si occupa di politiche pubbliche.
«Vogliamo provare a incidere anche sull’agenda di Regione Lombardia – conferma il segretario regionale Pd Alessandro Alfieri – Ci sono stati grandi cambiamenti nella società lombarda, dobbiamo avere la capacità di coglierli, leggerli e misurarci con essi per dare risposte nell’immediato, passando alle azioni concrete dentro le istituzioni».
Servono nuove “etichette” sociali insomma, oltre a quelle tradizionali, per poter applicare nuove tutele. In Lombardia, secondo i dati presentati da Federico Rappelli di Eupolis, sono il 13,2% i nuclei monogenitoriali e spesso non rientrano in nessuna categoria si specifica tutela. La loro principale paura? «L’isolamento – spiega Gisella Bassanini fondatrice della neonata Associazione “Small families” – Abbiamo identificato 5 profili tipo per i genitori soli e alcune proposte per migliorare la qualità della vita delle famiglie monoparentali». Le famiglie monogenitoriali, come è emerso dal convegno, devono essere accompagnate anche nell’abitare, una delle criticità maggiori e delle voci di spesa più alte nel reddito di un solo genitore è infatti quella della casa. «Il Comune di Milano ha messo a disposizione 250 alloggi per esperienze di nuova residenzialità dove collochiamo appunto, anche le small families – ha detto a questo proposito l’Assessore Pierfrancesco Majorino – Non serve infatti ritagliare degli spazi specifici per queste persone, serve non emarginarle e includerle, invece, nelle misure di sostegno e nell’accesso ai servizi di tutela».