Perché basta un sì
Intervista realizzata da Campania Notizie a margine di un'iniziativa sul Referendum a Caserta (video).
Parliamo del Referendum Costituzionale: basta un sì, perché?
Perché questo Paese ha bisogno di essere modernizzato, ha bisogno di istituzioni che funzionino meglio e che costino meno. Il Paese ha bisogno anche di riscrivere il patto tra i cittadini e le istituzioni: è evidente che questo rapporto è in crisi e bisogna cambiare proprio per difendere la democrazia.
Nel titolo del quesito su cui si andrà a votare al referendum c’è tutto.
Pd resti unito sul Sì
"Ci sono ancora tutte le condizioni per portare il Pd unito e compatto al referendum, a sostegno del Si'. C'e' una direzione tra pochi giorni, e in quella sede si puo' lavorare a un'intesa sulla modifica della legge elettorale". Cosi' il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, in un'intervista al quotidiano La Repubblica, confermando l'indirizzo del governo: aprire alla minoranza.
La sua proposta: introdurre il premio di coalizione e puntare cosi' a vincere la battaglia del 4 dicembre. "Io so - sottolinea Franceschini - che la vittoria del No trascinerebbe il Paese in una crisi politica ed economica senza precedenti".
Per scongiurare quello scenario ci sara' una proposta del governo sull'Italicum prima del 4 dicembre?
La sua proposta: introdurre il premio di coalizione e puntare cosi' a vincere la battaglia del 4 dicembre. "Io so - sottolinea Franceschini - che la vittoria del No trascinerebbe il Paese in una crisi politica ed economica senza precedenti".
Per scongiurare quello scenario ci sara' una proposta del governo sull'Italicum prima del 4 dicembre?
Si può pensare al premio coalizione con soglia minima
"Si può pensare a un premio di coalizione, in un modello però che non consenta la polverizzazione e i partiti coriandolo. Serve una soglia minima di accesso per evitare la proliferazione infinita di partitini, il male del passato". Lo afferma Piero Fassino in una intervista al Corriere della Sera. "Abbiamo due mesi di campagna nei quali ci sforzeremo di spiegare i veri contenuti della riforma. C'è chi, come Brunetta, chiede un voto contro Renzi e chi chiede un voto sulla legge elettorale. A 70 anni dall'adozione della Costituzione è normale un aggiornamento della seconda parte". Alle accuse del costituzionalista Gustavo Zagrebelsky che la vittoria del Sì porta dritto dalla democrazia all'oligarchia, il presidente dell'Anci attacca: "Non è vero. Basta leggere gli articoli che riguardano il presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio per vedere che i loro poteri non sono assolutamente toccati".
Sì al Referendum Costituzionale
In queste settimane, grazie all’iniziativa politica del PD e alla correzione di alcuni errori iniziali di impostazione, abbiamo chiarito alcuni aspetti sul referendum a cui andremo a votare.
Innanzitutto, è stato chiarito che al referendum non si vota per il Governo: il Presidente del Consiglio ha detto esplicitamente che il Governo finirà nel 2018, a prescindere dall’esito del referendum.
Al referendum, inoltre, non si vota neanche sulla legge elettorale. Recentemente, alla Camera dei Deputati è stata approvata una mozione che di fatto riapre la discussione parlamentare sulle modifiche all’Italicum.