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Trovare una via d'uscita ad ogni costo

Scritto da Piero Fassino.

Articolo di Piero Fassino pubblicato da Il Tirreno.

In ogni conflitto, tanto più se armato, serve un "soggetto terzo" che assista le parti. Questo il passaggio impervio che occorre perseguire in queste ore per evitare che l'esito del conflitto sia affidato al solo crepitare delle armi e ai boato dei missili. Ci sono pochissimi giorni per individuare una via di uscita, interrompendo la spirale di violenza in Ucraina. Per ottenere la tregua invocata e aprire la strada al negoziato bisogna agire ora. Passi Zelensky li ha fatti. Ora tocca Putin a cui non basterà più la retorica.
Articolo di Fassino»
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Al Consiglio d'Europa

Scritto da Marina Berlinghieri.

Intervento di Marina Berlinghieri.

Oggi e domani sono a Strasburgo per il Consiglio d’Europa. Una seduta ovviamente molto delicata per il momento drammatico che stiamo vivendo.
Il dibattito si svilupperà anche domani sulle conseguenze dell’aggressione all’Ucraina da parte della Federazione Russa e sul ruolo che il Consiglio d'Europa è chiamato a svolgere in un momento così difficile della nostra storia.
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La musica e l’arte antidoti all’orrore della guerra

Scritto da Il Sole 24 Ore.

Articolo del Sole 24 Ore.

Narrano i biografi un episodio occorso ad Arturo Toscanini la sera del 14 maggio 1931. Si trovava il maestro a Bologna per dirigere un concerto al Teatro Comunale: musiche di Giuseppe Martucci, educatore all’arte di Wagner e compositore, nel ventennale della morte. Giungono in città, per una fiera commerciale, i notabili del regime Costanzo Ciano e Leonardo Arpinati, che pure vogliono assistere al concerto. Si chiede al maestro di dirigere, o far eseguire dall’orchestra, la Marcia Reale e Giovinezza. Toscanini rifiuta: non già per gesto di dissenso politico (qualche simpatia per il nazionalismo dannunziano e per il Mussolini gli sarà sempre imputata), ma per rispetto dell’austero e pietoso rito in memoria di Martucci. Una masnada di facinorosi lo attende all’ingresso del teatro, assale l’autista, schiaffeggia il maestro, che, sospeso il concerto e consigliato da amici, nella notte lascia Bologna e riparte per Milano. Corse voce che a levare le mani fosse il giovane Leo Longanesi, autore, il giorno dopo, su L’assalto, di un dissacrante articolo dal titolo “Fine di un’estetica”.