Ciò che il PD dovrà fare
Intervento del senatore Franco Mirabelli alla tavola rotonda conclusiva degli Incontri Riformisti in Val Tartano.
Vorrei provare a fare alcune riflessioni su ciò che dovremo fare nei prossimi mesi.
Prenderei come punto di partenza il risultato di questi mesi, di cui fa parte sicuramente l’esito elettorale delle elezioni europee ma che comprende anche i risultati che ha prodotto il Governo Renzi sulla politica italiana attraverso l’innovazione, la modernità, il cambiamento che ha riguardato tutta l’azione di governo e con cui lo stesso Presidente del Consiglio si è mosso nel momento in cui si è cominciata questa esperienza alla guida del Paese.
Una legislatura per le riforme
E' chiaro ed evidente che se questa legislatura sta ancora in piedi è perché deve fare le riforme, a partire da quella elettorale (per non ricadere nella palude del proporzionalismo) e da quella istituzionale (per non proseguire oltre con l'assurdità di due Camere che fanno le stesse identiche cose pur essendo elette da due platee diverse per età). Se le riforme non si fanno, anche per il persistere di ingiustificabili resistenze dentro il maggior partito italiano da parte di persone che non hanno ancora capito che la fase congressuale è finita, meglio tornare a votare.
Riforme, PD e M5S
Capiamo la necessità di innovare e aprirsi a nuove forme di comunicazione, ma il dibattito su come si cambiano le regole dello stato democratico si fa sulla base di documenti e posizioni precise.
Come volevasi dimostrare, alla disponibilità messa per iscritto dal Partito democratico, i grillini hanno risposto con la solita chiusura.
Peccato, noi restiamo disposti a un incontro, ma con regole e punti chiari: mai come in questa fase il tempo è prezioso e in generale non è mai bene abusare della pazienza dei cittadini.
Come volevasi dimostrare, alla disponibilità messa per iscritto dal Partito democratico, i grillini hanno risposto con la solita chiusura.
Peccato, noi restiamo disposti a un incontro, ma con regole e punti chiari: mai come in questa fase il tempo è prezioso e in generale non è mai bene abusare della pazienza dei cittadini.
Misure per giovani in cerca di lavoro
La disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli senza precedenti, con una media UE del 23% e picchi di oltre il 50% in alcuni Stati membri. In totale, 5,3 milioni di cittadini europei sotto i 25 anni sono disoccupati.
Nella risoluzione che abbiamo approvato ieri abbiamo chiesto alla Commissione di monitorare attentamente l'attuazione della "Garanzia giovani", lanciata lo scorso anno e di proporre standard minimi UE su qualità dei tirocini, livelli salariali e accesso ai servizi per l'impiego. I finanziamenti comunitari per la Garanzia giovani, attualmente di 6 miliardi di euro, devono poi assolutamente essere aumentati.