Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate
Intervento di Sergio Mattarella alla cerimonia di consegna delle insegne dell’Ordine Militare d'Italia, in occasione della "Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate".
Rivolgo un saluto molto cordiale al Presidente della Corte Costituzionale, ai rappresentanti della Camera e del Senato, al Ministro della Difesa, al Capo di Stato Maggiore della Difesa, ai vertici dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, a tutti i presenti.
Come tradizione in questa occasione, che apre le celebrazioni del giorno dell’Unità Nazionale, Festa delle Forze Armate, vengono insigniti dell’Ordine Militare d’Italia militari di ogni grado.
Oggi, sette Ufficiali riceveranno l’onorificenza per l’eccellenza del loro operato in situazioni – come poc’anzi ricordava il Ministro - di estrema difficoltà, manifestando in questo modo la professionalità e la dedizione alla Repubblica, com’è nella tradizione delle Forze Armate.
Questa è anche l’occasione per rendere un deferente omaggio a tutti i soldati che hanno perso la vita per la Patria o recando soccorso nelle missioni di pace decise nell’ambito della comunità internazionale.
Il giorno dell’Unità Nazionale e Festa delle Forze Armate - il 4 Novembre – è una data che evoca avvenimenti lontani, guerre e combattimenti sanguinosi che recarono nella società del tempo devastazioni disastrose e che per anni non si sarebbero rimarginate, creando le premesse che determinarono un successivo periodo storico, terribile e angoscioso.
Nella Seconda Guerra Mondiale, la dimensione dell’orrore, innescato dalla barbarie nazifascista, crebbe, coinvolgendo ancor di più inermi popolazioni civili, vittime di bombardamenti indiscriminati e di eccidi perpetrati, sino all’annientamento dei cittadini di origine ebraica.
Oggi, dopo i decenni di pace assicurati dalla scelta euro-atlantica, la guerra scatenata dalla sciagurata invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, e quella rinnovata in Medio Oriente, ripropongono la sfida della sicurezza e della pace come valori preziosi da promuovere, custodire e difendere con costanza e con determinazione.
Non è accettabile abituarsi alla guerra. La costante visione d’immagini devastanti, l’aggiornamento continuo dei numeri delle vittime, sui campi di battaglia e tra le popolazioni civili, scuote le nostre coscienze.
La gravità della situazione impone di agire concordemente nell’Unione Europea, in stretto coordinamento con i nostri alleati transatlantici: soltanto così si potranno assumere iniziative efficaci allo scopo di mitigare le minacce alla sicurezza internazionale e di avviare concreti percorsi di stabilità e di pace.
Le Forze Armate sono parte protagonista in questa azione di contenimento e di dissuasione. L’impegno delle istituzioni si avvale del fattore di deterrenza da esse rappresentato, necessario per prevenire il riscorso alle armi.
In questo momento, il pensiero va al contingente italiano schierato nell’ambito della missione UNIFIL in Libano e a tutti i caschi blu che operano in quel delicatissimo settore. È fondamentale il presidio di affermazione del diritto umanitario internazionale che quella missione rappresenta.
A loro va l’augurio affinché, condotta a termine la loro importante missione, possano presto rientrare alle loro famiglie.
L’apprezzamento va anche agli oltre 7000 nostri militari che operano, con professionalità e con competenza, in decine di missioni distribuite in tre continenti, e ai 6500 impegnati, giorno per giorno, per contribuire alla cornice di sicurezza dei nostri concittadini.
Desidero ricordare gli interventi – oltre duecento nell’anno in corso – realizzati da 2200 militari in collaborazione con la Protezione Civile o con altre amministrazioni dello Stato. Tra questi, quelli svolti in occasione della disastrosa alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna.
Questi interventi si sono svolti grazie alle competenze tecniche, alla capacità logistica, alla prontezza di risposta di cui le Forze Armate dispongono, confermandosi in questo modo, anche sotto questo profilo, risorsa essenziale della Repubblica.
A tutte le donne e gli uomini delle Forze Armate, al personale civile della Difesa, ai nostri corpi militari, esprimo la riconoscenza per lo spirito di servizio con il quale assolvono agli incarichi loro affidati, con lealtà, con coraggio, con abnegazione, con amor di Patria.
Congratulazioni ai nuovi insigniti. Il vostro servizio alla Repubblica, la vostra professionalità e competenza, e la vostra dedizione vi hanno fatto oggi conseguire questo importante riconoscimento.
Riconoscimento che onora anche le Forze Armate, elemento prezioso per la difesa dei nostri valori costituzionali.
Viva le Forze Armate, viva l’Italia.
Rivolgo un saluto molto cordiale al Presidente della Corte Costituzionale, ai rappresentanti della Camera e del Senato, al Ministro della Difesa, al Capo di Stato Maggiore della Difesa, ai vertici dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, a tutti i presenti.
Come tradizione in questa occasione, che apre le celebrazioni del giorno dell’Unità Nazionale, Festa delle Forze Armate, vengono insigniti dell’Ordine Militare d’Italia militari di ogni grado.
Oggi, sette Ufficiali riceveranno l’onorificenza per l’eccellenza del loro operato in situazioni – come poc’anzi ricordava il Ministro - di estrema difficoltà, manifestando in questo modo la professionalità e la dedizione alla Repubblica, com’è nella tradizione delle Forze Armate.
Questa è anche l’occasione per rendere un deferente omaggio a tutti i soldati che hanno perso la vita per la Patria o recando soccorso nelle missioni di pace decise nell’ambito della comunità internazionale.
Il giorno dell’Unità Nazionale e Festa delle Forze Armate - il 4 Novembre – è una data che evoca avvenimenti lontani, guerre e combattimenti sanguinosi che recarono nella società del tempo devastazioni disastrose e che per anni non si sarebbero rimarginate, creando le premesse che determinarono un successivo periodo storico, terribile e angoscioso.
Nella Seconda Guerra Mondiale, la dimensione dell’orrore, innescato dalla barbarie nazifascista, crebbe, coinvolgendo ancor di più inermi popolazioni civili, vittime di bombardamenti indiscriminati e di eccidi perpetrati, sino all’annientamento dei cittadini di origine ebraica.
Oggi, dopo i decenni di pace assicurati dalla scelta euro-atlantica, la guerra scatenata dalla sciagurata invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, e quella rinnovata in Medio Oriente, ripropongono la sfida della sicurezza e della pace come valori preziosi da promuovere, custodire e difendere con costanza e con determinazione.
Non è accettabile abituarsi alla guerra. La costante visione d’immagini devastanti, l’aggiornamento continuo dei numeri delle vittime, sui campi di battaglia e tra le popolazioni civili, scuote le nostre coscienze.
La gravità della situazione impone di agire concordemente nell’Unione Europea, in stretto coordinamento con i nostri alleati transatlantici: soltanto così si potranno assumere iniziative efficaci allo scopo di mitigare le minacce alla sicurezza internazionale e di avviare concreti percorsi di stabilità e di pace.
Le Forze Armate sono parte protagonista in questa azione di contenimento e di dissuasione. L’impegno delle istituzioni si avvale del fattore di deterrenza da esse rappresentato, necessario per prevenire il riscorso alle armi.
In questo momento, il pensiero va al contingente italiano schierato nell’ambito della missione UNIFIL in Libano e a tutti i caschi blu che operano in quel delicatissimo settore. È fondamentale il presidio di affermazione del diritto umanitario internazionale che quella missione rappresenta.
A loro va l’augurio affinché, condotta a termine la loro importante missione, possano presto rientrare alle loro famiglie.
L’apprezzamento va anche agli oltre 7000 nostri militari che operano, con professionalità e con competenza, in decine di missioni distribuite in tre continenti, e ai 6500 impegnati, giorno per giorno, per contribuire alla cornice di sicurezza dei nostri concittadini.
Desidero ricordare gli interventi – oltre duecento nell’anno in corso – realizzati da 2200 militari in collaborazione con la Protezione Civile o con altre amministrazioni dello Stato. Tra questi, quelli svolti in occasione della disastrosa alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna.
Questi interventi si sono svolti grazie alle competenze tecniche, alla capacità logistica, alla prontezza di risposta di cui le Forze Armate dispongono, confermandosi in questo modo, anche sotto questo profilo, risorsa essenziale della Repubblica.
A tutte le donne e gli uomini delle Forze Armate, al personale civile della Difesa, ai nostri corpi militari, esprimo la riconoscenza per lo spirito di servizio con il quale assolvono agli incarichi loro affidati, con lealtà, con coraggio, con abnegazione, con amor di Patria.
Congratulazioni ai nuovi insigniti. Il vostro servizio alla Repubblica, la vostra professionalità e competenza, e la vostra dedizione vi hanno fatto oggi conseguire questo importante riconoscimento.
Riconoscimento che onora anche le Forze Armate, elemento prezioso per la difesa dei nostri valori costituzionali.
Viva le Forze Armate, viva l’Italia.