Bilancio positivo per la riforma dei Musei
"Io non ho mai espresso giudizi negativi sul modo in cui i nostri funzionari gestivano i musei. Con pochi soldi e poco personale che cosa vuole che si potesse fare. Spesso si teneva in piedi un museo con atti di eroismo" ma "una riforma andava comunque fatta", "i nostri musei stagnavano in una condizione surreale. Grandi, favolose collezioni, però uffici distaccati delle soprintendenze, senza statuto, senza un bilancio, con gli incassi trasferiti al ministero e tutte le attività, dalle mostre ai bookshop, affidati in concessione". Così Dario Franceschini parla della riforma dei musei in una intervista a Repubblica nella quale sottolinea che "non si limita al cambio dei direttori. I venti musei hanno ottenuto l'autonomia, come la otterranno i futuri dieci per i quali si sono chiusi i bandi. Trattengono gli incassi e un 20 per cento viene versato a un fondo di solidarietà per sostenere i musei minori. Hanno un bilancio, un consiglio d'amministrazione, un comitato scientifico. E poi ci sono i direttori scelti con un bando internazionale".
Dopo Brexit rilanciare l'integrazione europea
Alcide de Gasperi è anche uno dei padri dell'Unione europea» e «dopo Brexit serve ora un rilancio dell'integrazione, non un appiattimento sulle resistenze che hanno condotto a quel risultato negativo». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della lectio degasperiana sul tema «70 anni di una Repubblica europea. La visione e il coraggio di Alcide De Gasperi» tenuta oggi a Pieve Tesino, in Trentino. «De Gasperi fu anche il costruttore di una diversa idea di patria», un «patriottismo solido ed europeo» ha aggiunto Mattarella, che prima della lectio ha scoperto una targa in memoria dello statista trentino nel museo della sua casa natale.
Sbagliato legare riforme e legge elettorale
Proponiamo le interviste a Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini.
"Chi oggi dà lezioni di riforme istituzionali le ha tentate senza successo e non mi riferisco all'Ulivo, ma ad altri fallimenti. Ad alcuni che oggi pretendono di calarsi nel presente come detentori del sapere, non possiamo non ricordare il loro passato... sono quelli come D'Alema che meno hanno creduto nell'Ulivo". Così Debora Serracchiani, vicesegretaria Pd, in un'intervista alla Stampa in cui dice "no ai ricatti della minoranza" sul referendum e difende l'Italicum.
"Chi oggi dà lezioni di riforme istituzionali le ha tentate senza successo e non mi riferisco all'Ulivo, ma ad altri fallimenti. Ad alcuni che oggi pretendono di calarsi nel presente come detentori del sapere, non possiamo non ricordare il loro passato... sono quelli come D'Alema che meno hanno creduto nell'Ulivo". Così Debora Serracchiani, vicesegretaria Pd, in un'intervista alla Stampa in cui dice "no ai ricatti della minoranza" sul referendum e difende l'Italicum.
"Sapere chi ha vinto, governabilità e stabilità sono principi irrinunciabili e con l'Italicum sono assicurati. Abbiamo detto che se ci saranno le condizioni e i numeri in Parlamento, non ci sottrarremo al dialogo, anche se pare complicato con il Parlamento che abbiamo.
L'Italia riparte se taglia le tasse
La decisione di tagliare le tasse aeroportuali ha spinto la compagnia aerea Ryanair ad annunciare 1 miliardo di euro di investimenti in Italia con la prospettiva di creare migliaia di posti di lavoro. Questa è la dimostrazione che il nostro Paese è in grado di attrarre investimenti se usa la leva fiscale.
Il Governo italiano ha colto questa opportunità confermando l'impegno a ridurre il carico fiscale nella prossima Legge di Stabilità. Questa potrebbe essere anche l'occasione giusta per eliminare finalmente la Tobin Tax italiana.
Una delle tante tasse introdotte dal Governo Monti che ha indebolito la competitività delle imprese italiane a fronte di un gettito modestissimo.