Italia e PD: prospettive dopo il referendum
Al Referendum Costituzionale abbiamo subito una sconfitta pesante, che Renzi non ha nascosto, come si è potuto sentire dal discorso fatto in Assemblea Nazionale.
La Riforma Costituzionale, oggetto del referendum, è stata il senso e l’obiettivo di questa legislatura.
Questa legislatura e il precedente Governo si erano formati attorno all’idea di fare una Riforma Costituzionale perché l’Italia ne aveva bisogno, così come c’era bisogno di riscrivere un patto tra i cittadini e la politica perché era in crisi la credibilità delle istituzioni ed erano già arrivati molti segnali in tal senso.
Referendum, un'occasione persa
Permettetemi però una riflessione sull’ occasione persa. Purtroppo il vero oggetto del quesito referendario è stato valutato dagli italiani in maniera residuale, mentre il voto si è concentrato su di un giudizio inerente il Governo. Il referendum si è trasformato, così, in una consultazione sintetizzabile nel “Renzi Sì” contro il “Renzi No”. Può un referendum costituzionale così determinante diventare un giudizio politico sul Presidente del Consiglio? A mio avviso no, è fuorviante.
Italia e PD: prospettive post-referendum

C’è l’esigenza di riflettere sul post-referendum. Non tutto il PD era allineato sulla proposta di Riforma Costituzionale ma ora portiamo a casa una sconfitta coente, senza mezzi termini.
Le ragioni di questa sconfitta sono tante così come tanti sono sicuramente anche gli errori che sono stati fatti lungo il percorso ma credo anche che tutto debba essere inquadrato in un contesto generale che riguarda una tendenza oramai in atto da tempo e che coinvolge anche il resto dell’Europa e del mondo.
Col No ho perso anch'io
