Non potevamo permetterci un altro buco nell'acqua sulla legge elettorale
La fiducia sul Rosatellum? "C'è il grosso problema di dare una legge elettorale a questo Paese. Non si poteva fare altrimenti. Ci siamo scordati come è cominciata questa legislatura?". Così Dario Franceschini, ministro dei Beni culturali, in un colloquio col Messaggero. "Bisogna ricordare tutto: l'accordo con Berlusconi, il governo Letta, e poi Renzi, e ora Gentiloni, e il referendum, e tre tentativi di fare una legge elettorale andati a vuoto con il voto segreto, se uno guarda indietro ne conclude che è stato un miracolo arrivare alla fine, e un super miracolo se portiamo a casa una legge elettorale. No, non potevamo permetterci un altro buco nell'acqua". Adesso, prosegue, "ci sarà ancora un po' di fibrillazione fino alle regionali siciliane, poi tutti a pensare ai collegi, al fatto che si vota a un turno, e a sperare che dalle urne esca una maggioranza".Basta fuoco amico su di noi
«Lo sport di questo momento è sparare sul Pd. Finché lo fanno Salvini e Di Maio ci sta, sono avversari. Ma che esponenti politici del centrosinistra e intellettuali ogni giorno delegittimiamo la credibilità dei Dem è un esercizio masochistico. Il Pd con tutti i suoi limiti è l`argine contro le due insidie: deriva populista o ritorno del centrodestra. Demolirlo è segare l`albero su cui si è seduti». Piero Fassino, ultimo segretario dei Ds, che sciolse per far nascere il Pd, difende il partito e ne rivendica la vitalità .
Il nuovo sistema elettorale
Si è trattato di un momento decisivo per l'attività parlamentare in quanto sia il Presidente della Repubblica, sia gli italiani, ci chiedevano da diverso tempo un sistema elettorale omogeneo in grado di offrire una prospettiva chiara per il futuro di questo Paese.
Catalogna, Europa, e noi?
Intervista del Sicomoro
La vicenda catalana, al di là dell’esito finale, pone alcuni interrogativi: perché in Europa nascono richieste di autonomia territoriale che nel caso specifico diventano secessione? Ma il ‘così piccolo’ diventa proprio ‘bello’ in un mondo globalizzato?
Bisogna distinguere due fenomeni molto diversi. Da una parte ci sono le legittime richieste di maggiore autonomia e partecipazione alle decisioni per avvicinare le istituzioni ai cittadini, secondo il principio di sussidiarietà: fino a dove possibile le competenze devono essere affidate agli enti più vicini ai cittadini.



