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Decreto casa, le misure per l’emergenza

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli
Articolo pubblicato da L'Unità.

Il decreto sull’emergenza abitativa che abbiamo approvato ieri al Senato, dopo un importante lavoro che ne ha migliorato il testo, raccogliendo proposte ed osservazioni venute da tutte le associazioni che rappresentano inquilini, imprese e proprietari, è un segnale concreto di cambiamento. Si tratta di un provvedimento innovativo che sui media rischia di essere travolto dalla campagna elettorale e che merita invece di essere valorizzato, perché dà risposte concrete al dramma sociale di chi è senza casa.
Per la prima volta dopo oltre 15 anni, si mettono in campo politiche pubbliche per l’abitare che guardano al futuro e si decidono una serie di interventi, con la consapevolezza che la risposta garantita fino al 1998 dalla costruzione dei grandi quartieri popolari con i fondi Gescal non è più proponibile.
Innanzitutto, con questa legge si investono risorse pubbliche significative su tre filoni di intervento.
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Ticket sanitari: i lombardi pagano più di prima

Scritto da Carlo Borghetti.

Carlo BorghettiIl taglio dei ticket sui farmaci operato dalla giunta Maroni a dicembre scorso non sta avendo i risultati attesi. I dati ufficiali di Federfarma Lombardia sono chiari: la misura taglia ticket, tanto propagandata negli ultimi mesi con lo slogan “zero ticket”, non sta realmente portando sollievo ai cittadini. Tutto ciò nonostante la Regione avesse previsto, e scritto in delibera, una riduzione degli introiti di 40 milioni di euro l’anno, pari a 3,3 milioni al mese (l’ammontare totale del 2013 è stato di 253,53 milioni). Il confronto sul primo mese di applicazione, aprile 2014, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, non solo non registra una riduzione, ma mostra addirittura un aumento di spesa del 2,23%: i lombardi hanno pagato 470mila euro in più in ticket, anziché 3,3 milioni in meno.
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Spezzare catena tra sanità e politica

Scritto da Sara Valmaggi.

Sara ValmaggiLa richiesta di un versamento, seppur volontario, alle casse della Lega formulata a Direttori Generali e ad altre figure di vertice di ASL e aziende ospedaliere - secondo la notizia diffusa dal quotidiano La Repubblica secondo cui alcuni direttori generali di aziende ospedaliere e Asl, nominati dalla giunta regionale, sarebbero stati sollecitati da un loro parigrado a riconoscere al proprio partito, la Lega, un obolo di sei o tremila euro, in ragione del ruolo ricoperto - dimostra che il filo che tiene insieme politica e sanità lombarda è da rescindere definitivamente. Ci aspettiamo dal Presidente leghista Maroni un cambio repentino di direzione, che spezzi una volta per tutte questa insana catena. Se vuole il governatore può cambiare in fretta la legge sulle modalità di nomina dei vertici della sanità, accogliendo la nostra proposta che prevede un metodo di selezione esclusivamente legato al merito.
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Giornata del dono

Scritto da Emilia De Biasi.

Emilia Grazia De Biasi "Grazie al presidente Ciampi per questa iniziativa, che e' stata opportunamente raccolta da tutta l'Aula". Ha iniziato cosi' il suo intervento in Aula la Senatrice Emilia Grazia De Biasi, nel dibattito sul Ddl sull'istituzione della Giornata del dono proposto dall'ex Presidente della Repubblica. "Veniamo da anni difficili- ha proseguito la senatrice Pd- in cui il mercato l'ha fatta da padrone nelle relazioni sociali, nelle relazioni interpersonali e perfino nelle relazioni d'amore: perfino il concetto d'amore si e' modificato profondamente in base al mercato. Lo stesso concetto di dono e' sceso e si e' svilito moltissimo, fino ad arrivare ad essere persino un ricatto sulla liberta' individuale: ti do e, in questo modo, mi impossesso di una parte di te. Paradossalmente, donando io ti tolgo la liberta'. Una grande complessita', dunque, della materia, che fa della Giornata del dono un momento tutt'altro che banale e tutt'altro che puramente celebrativo". "Se e' vero- ha sottolineato De Biasi- che l'etica nasce dall'individuo, e' pur vero che l'etica dall'individuo si fa societa' e, quindi, esiste la dimensione sociale del dono, penso a tutto il mondo del volontariato, a cui credo vada piu' che un ringraziamento, perche' e' cosa diversa dal no profit.