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Carro del vincitore? C’è qualcosa di più

Scritto da Stefano Menichini.

Stefano MenichiniArticolo pubblicato dal quotidiano Europa.
La foto di gruppo della notte di domenica 25 rimarrà l’icona del trionfo europeo del Pd, forse dell’intera vicenda renziana. È legittimo ironizzarci su, ma in quello scatto c’è un condensato di sentimenti e storie personali che sono il succo della politica: vittorie, sconfitte, rivincite, ripensamenti, riappacificazioni, opportunismi.
A Matteo Renzi, che in qualche modo l’ha voluta, quella foto serve a qualcosa di più sostanzioso, anche oltre la contingenza dell’ingresso della minoranza nel gruppo dirigente del Nazareno: è la metafora della sua logica inclusiva, di una politica che procede non per separazioni ma per aggiunte, rese possibili e “garantite” dal carisma di un leader vincente. Esattamente l’opposto di quanto è accaduto ad altre leadership, anche nei momenti alti del loro successo: Berlusconi e Grillo, per citarne solo due.
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Analisi delle preferenze

Scritto da Rudy Francesco Calvo.

Rudy Francesco Calvo Articolo pubblicato dal quotidiano Europa.
Passata la sbornia per il risultato record della lista, nel Pd si inizia a fare i conti sulle preferenze raccolte dai candidati eletti e da quelli che invece rimarranno a casa. Emerge così una divisione in tre poli del partito, con i fedelissimi del segretario costretti a piazzarsi sull’ultimo gradino del podio dietro agli ex popolari di AreaDem e alla sinistra interna, ma solo se in quest’ultima si considerano come una sola cosa due aree (quella bersanian-dalemiana e quella dei Giovani turchi) che in realtà stanno marciando in maniera autonoma.
La sinistra. È soprattutto al nord che i bersaniani di Area riformista conquistano seggi e preferenze importanti.
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Renzi, alta fedeltà e nuovi voti a 360°

Scritto da Roberto D'Alimonte.

Roberto D'Alimonte Analisi elettorale pubblicata da Il Sole 24 Ore
Due fattori hanno contribuito in maniera decisiva al successo del Pd di Renzi. Il primo è stato la sua capacità di portare a votare i suoi elettori, quelli che avevano votato Pd nel 2013. Un altro Pd. Il secondo è stato la sua capacità di allargare la base di consensi del suo partito, nonostante questo tipo di consultazione sia difficile per un partito di governo in tempo di crisi. Il primo fattore ha pesato più del secondo.
A mano a mano che diventano disponibili i voti ai partiti a livello di singole sezioni elettorali si riesce a capire meglio come sono andate effettivamente le cose. Sono cinque per ora le città in cui grazie a questi dati si sono potuti calcolare i flussi tra i partiti e dai partiti verso l’astensione.
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Grazie ai cittadini che hanno votato PD

Scritto da Enea Coscelli.

Enea Coscelli A nome del Partito Democratico vorrei ringraziare i cittadini della Zona 7 che in questa tornata elettorale per le elezioni europee hanno voluto premiare il Partito Democratico attribuendoci un consenso che supera il 44%.
Questo risultato lo attribuiamo sicuramente a quanto il governo a guida Renzi (PD) ha realizzato in questo breve periodo di governo 90gg.
Riteniamo che questo straordinario risultato elettorale sia merito anche del buon governo di tutte quelle amministrazioni di centrosinistra che in questi anni hanno governato le nostre città come a Milano.