Di fronte a episodi dolorosi come quelli emersi con l'inchiesta sugli appalti del Mose, il ruolo della politica deve essere quello di sradicare le condizioni che permettono il proliferare del malaffare e della corruzione. Serve intervenire con immediatezza per stabilire regole che rendano le procedure degli appalti assolutamente trasparenti e controllabili. Il nostro impegno, nel rispetto del lavoro della magistratura, che confidiamo possa accertare tutte le responsabilita', e' di aprire una nuova pagina nel nostro Paese: fatti intollerabili come questi non devono avere piu' la possibilita' di ripetersi. Servono norme chiare e semplici che permettano di fermare la corruzione e nello stesso tempo di realizzare tutte quelle opere di cui l'Italia ha bisogno.
Video della dichiarazione»

Il nuovo Presidente ucraino promette Pace, sicurezza, unità con la firma di un nuovo Memorandum internazionale a garanzia dell’integrità territoriale ucraina, il rafforzamento dell’esercito, e una moderata autonomia al Donbas e alle altre Regioni orientali invase dalla Russia. Promesso anche un impegno su Lavoro, lotta alla corruzione e integrazione europea.

Pace, sicurezza e unita, ma anche Lavoro, sviluppo ed Europa sono le parole chiave con cui il Presidente ucraino, Petro Poroshenko, nella giornata di sabato, 7 Giugno, durante il discorso di insediamento, ha restituito fiducia ad un Paese costretto al collasso economico e alla difesa da un’aggressione militare ai suoi confini da parte della Russia di Putin.

Proponiamo il video dell'intervento del senatore Franco Mirabelli al convegno organizzato dal sindacato degli inquilini delle case popolari SUNIA sul tema dell'emergenza abitativa e delle risposte per farvi fronte, contenute nel decreto sulla casa del Governo, di cui Mirabelli è stato relatore al Senato.
Segnaliamo anche una video-intervista a Mirabelli sul tema delle case Aler di Milano realizzata da Cronaca24.

Articolo pubblicato dal quotidiano Europa.

Parliamo dell’Italia prima ancora dell’Europa. La vittoria di Renzi di queste dimensioni nessuno poteva immaginarla, perché non conosciamo più il paese, e non da oggi per la verità. Il circuito chiuso fra ceto politico e mezzi di comunicazione continua a tenere a distanza la realtà, nell’illusione che sia quella che si immagina e descrive tutti i giorni, senza averla mai seriamente frequentata.

L’esaurimento delle tradizionali forme-partito che in anni lontani consentivano di avere “in casa” uno spaccato fedele della società e un maledetto sistema elettorale che non impone più un ancoraggio serio degli eletti con il territorio, costringono infatti nel migliore dei casi a un effimero tentativo di conoscenza della realtà attraverso la mediazione della letteratura sociologica o giornalistica.