Telefonate a parenti e figli per i detenuti non più una volta alla settimana, ma anche ogni giorno. È quanto prevede l’emendamento al Dl Giustizia in discussione al Senato presentato da
Franco Mirabelli, capogruppo del Pd in commissione Giustizia a Palazzo Madama, nonché relatore del testo. “È molto importante che il merito di un mio Ddl riguardante l’ampliamento della possibilità, per i detenuti comuni, di contatti telefonici con i propri familiari sia diventato il testo di un emendamento che, come relatore, ho presentato al Dl Giustizia in discussione al Senato”, ha spiegato
Mirabelli. L’emendamento prevede la possibilità di chiamare “una volta al giorno se la stessa si svolga con figli minori o figli maggiorenni portatori di una disabilità grave - si legge nel testo dell’emendamento - e nei casi in cui si svolga con il coniuge, l’altra parte dell’unione civile, persona stabilmente convivente o legata all’internato da relazione stabilmente affettiva, con il padre, la madre, il fratello o la sorella del condannato qualora gli stessi siano ricoverati presso strutture ospedaliere”.
Esclusi»
Nessun ‘sovranismo vaccinario’ sostituisca un approccio di solidarietà sanitaria. Il vaccino contro il Covid-19 è “un bene dell’umanità” e “quando sarà pronto dovrà essere prodotto e distribuito secondo criteri di razionalità e solidarietà, con una cooperazione prima europea e poi globale”. Dalle pagine del Corriere della Sera, l’eurodeputata del Partito democratico
Patrizia Toia richiama la necessità di un Accordo Globale per il vaccino contro il Coronavirus, “come quello sottoscritto a Parigi per il cambiamento climatico”.
“Il vaccino potrebbe non essere disponibile prima della fine dell’anno o inizio 2021. Ma senza un accordo a livello europeo su come produrlo e distribuirlo – mette in guardia l’eurodeputata dem – rischiamo di precipitare l’Europa e il resto del mondo in una guerra sanitaria”.
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