Governo al gran completo: mancano persino le seggiole, e la Ministra Kienge sceglie il low profile e si accomoda nei banchi dei senatori. Evviva la normalità, e anche la comodità, visto che gli altri suoi colleghi stanno vicini vicini, appiccicati gli uni agli altri.
Metafora di unità, voglia di apparire, forse di correnti, s’intende d’aria, ovviamente? Il fatto è che la nuova, ma sempre strana, maggioranza post B. sta per votare la fiducia al Governo Letta, dopo averla ottenuta al mattino dalla Camera.
Il premier, un filo provato dal recente viaggio per Mandela, espone il programma, asciutto e denso, consapevole degli errori e delle difficoltà, ma non per questo meno speranzoso ed europeista; il vicepremier Alfano, praticamente sotto l’ascella del premier, lancia sguardi serissimi, unica gestualità che gli è consentita dalla posizione.
I temi sono altrettanto seri
Chiediamo al governo di usare tolleranza zero verso chi si è reso responsabile degli atti violenti di questi giorni e di togliere subito i blocchi stradali che sono ancora operanti. Chiediamo anche di conoscere i nomi e le organizzazioni che sono dietro questi inaccettabili eventi: vogliamo cioè sapere chi c’era, oltre ai legittimi manifestanti, quali gruppi, sigle, tendenze politiche. La politica deve dare risposte, puntuali e rapide; ma nessun lassismo, nessun attendismo ci deve essere rispetto ai violenti. La soluzione dei problemi economici e sociali si trova qui, in Parlamento, o non si trova.
Raramente il nostro paese, in tempi recenti aveva collezionato