Fondo sociale regionale: nel 2014 ai Comuni 12 milioni in meno
Nessun ripristino del fondo sociale regionale, destinato ai comuni, per gli interventi a sostegno delle fasce deboli e delle diverse fragilità sociali, dalla disabilità ai minori in difficoltà, agli anziani indigenti. È stato infatti bocciato oggi in Consiglio regionale della Lombardia dalla maggioranza che sostiene il presidente Maroni un emendamento al bilancio 2014 del consigliere regionale del Pd Carlo Borghetti per riportare il suddetto fondo alla dotazione dell’anno scorso, integrandolo con 10 milioni di euro. Votato dalla minoranza, l’emendamento è stato respinto da Lega, Forza Italia, Lista Maroni e Nuovo Centrodestra.
“Il centrodestra commette un errore, perché il fondo sociale regionale dà ai comuni gli strumenti per intervenire sui bisogni reali di cittadini in difficoltà secondo le esigenze individuate dai Piani Sociali di Zona. Questo fondo non è sostituibile da altri, come il fondo per la famiglia, perché va ad alimentare i progetti che fanno fronte ai nuovi bisogni e alle emergenze che emergono sui singoli territori, in modo più immediato e dunque più efficace. Peccato, torneremo comunque a insistere in ogni occasione ultima”.
Il fondo sociale regionale ammonta per il 2014, secondo quanto previsto dal bilancio ora in approvazione, a 58 milioni di euro a fronte dei 70 milioni del 2013.
“Il centrodestra in Regione Lombardia si è finalmente reso conto che il welfare vigente non risponde più da tempo ai bisogni degli utenti e l’Assessore Cantù oggi ci ha spiegato, in Commissione Sanità, come intende rivederne gli ingranaggi – dice il consigliere Pd Carlo Borghetti – Diversi elementi di cambiamento annunciati sono per noi condivisibili, come lo sportello unico del welfare, l’attenzione alle cure intermedie, la rivisitazione del sistema dei voucher, una maggiore integrazione tra ospedale e territorio: il Pd li chiede da anni”.
La grande criticità resta però quella delle risorse. Troppo poche, secondo il Pd. “Ci chiediamo come sia possibile avviare questa riorganizzazione e rispondere ai bisogni socio assistenziali dei cittadini lombardi con un appostamento in bilancio per il Fondo Famiglia di 80 milioni di euro rispetto ai 330 indicati dall’Assessore come budget necessario – conclude Borghetti - . Temiamo che così sia difficile mantenere le promesse”.
“Il centrodestra in Regione Lombardia si è finalmente reso conto che il welfare vigente non risponde più da tempo ai bisogni degli utenti e l’Assessore Cantù oggi ci ha spiegato, in Commissione Sanità, come intende rivederne gli ingranaggi – dice il consigliere Pd Carlo Borghetti – Diversi elementi di cambiamento annunciati sono per noi condivisibili, come lo sportello unico del welfare, l’attenzione alle cure intermedie, la rivisitazione del sistema dei voucher, una maggiore integrazione tra ospedale e territorio: il Pd li chiede da anni”.
La grande criticità resta però quella delle risorse. Troppo poche, secondo il Pd. “Ci chiediamo come sia possibile avviare questa riorganizzazione e rispondere ai bisogni socio assistenziali dei cittadini lombardi con un appostamento in bilancio per il Fondo Famiglia di 80 milioni di euro rispetto ai 330 indicati dall’Assessore come budget necessario – conclude Borghetti - . Temiamo che così sia difficile mantenere le promesse”.