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Tu Quoque?

Written by Vincenzo Ortolina.

Vincenzo OrtolinaSo che me lo direbbero, con un pizzico di disappunto, in diversi, nella cerchia dei miei amici, compresi i cinquemila di facebook (metà dei quali mi cancellerà?), su cui, da sempre, posto messaggi evidentemente “di sinistra”, oltre che visceralmente antiberlusconiani. Anche tu voti dunque Renzi? In effetti, è ciò che penso di fare, dopo lunga e tormentata riflessione, pur se, fossero veritieri i sondaggi che si leggono sui media, il sindaco di Firenze parrebbe già accreditato di una valanga di consensi, per cui il mio voto risulterebbe ininfluente. Ho scelto convintamente Bersani, l’altra volta, giusto contro Renzi, nonostante la comune provenienza politica (ma io, rispetto al sindaco, sono ormai “agè”).
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Pari rappresentanza di genere

Written by Sara Valmaggi.

Sara ValmaggiLa legge nazionale tutela la pari rappresentanza di genere. Ora deve essere applicata anche in Lombardia. Questo quanto ho voluto ribadire intervenendo oggi, a palazzo Pirelli, alla presentazione del libro di Fiorella Paris “Quote rosa in Lombardia”.
Senza pari rappresentanza di genere un Paese non può dirsi civile.
Questo per un principio democratico elementare, che impone siano rappresentati tutti i cittadini e fra questi, non c’è dubbio, le donne sono più numerose degli uomini. In realtà, ad oggi, il principio in Italia è tutelato.
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I paragoni di Berlusconi sono sciacallaggio storico

Written by Emanuele Fiano.

Emanuele Fiano Non avevo ancora pensato che il declino del ricordo, il normale invecchiamento dei testimoni, avrebbe permesso a dei bestemmiatori della storia, a degli sciacalli delle tragedie altrui di paragonare se stessi o i propri figli, oppure, come nel caso di Mantovano in Israele, i propri adorati leader a coloro che nel corso del nazismo e del fascismo italiano, per la colpa di essere nati ebrei, furono sottoposti ad una persecuzione terribile di cui ancora non ci capacitiamo.
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Per il PD milanese una guida riformista

Written by Lorenzo Gaiani.

Lorenzo GaianiLa scelta di anteporre i Congressi provinciali del PD a quello nazionale è stata condizionata dalle modalità di questa troppo lunga attesa del momento congressuale, che sommava da un lato l'impazienza di Matteo Renzi e la procrastinazione del gruppo di potere che si era riunito intorno alla Segreteria di Pierluigi Bersani, e che pure rappresentava interessi e posizioni politiche diverse, accomunate dalla diffidenza nei confronti dell'irruenza e del “novitismo” del Sindaco di Firenze.