Expo, ecomafie, sicurezza
Video degli interventi di Franco Mirabelli (capogruppo PD in Commissione Antimafia) e Leonardo Gallitelli (Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri), durante le audizioni della Commissione parlamentare Antimafia, sui temi di ecomafie, Expo e riapertura della caserma dei Carabinieri a Pero (Mi).
Franco Mirabelli: Intanto voglio ringraziare il Generale per l’esposizione molto chiara e puntuale che ha fatto.
Avrei due questioni da porre. La prima riguarda la questione del traffico dei rifiuti e le ecomafie: vorrei capire dal Comandante dei Carabinieri, che è il corpo che maggiormente segue le questioni che riguardano la difesa ambientale, la qualità dei prodotti e l’antisofisticazione se - al di là dei rifiuti - ci sono altri rapporti tra criminalità organizzata e traffici che portano a pericoli per la salute. Penso sia a sofisticazioni alimentari, sia a questioni che riguardano le produzioni della criminalità organizzata o cinese. Vorrei capire se, su questo fronte, sono state rilevate novità in questi mesi.
La seconda questione è su Expo: abbiamo avuto più volte l’occasione di conoscere il lavoro che state facendo con i protocolli, il coordinamento delle interforze, il lavoro per impedire le ingerenze della criminalità organizzata in particolare negli appalti. C’è poi, però, un fronte che riguarda la sicurezza durante la manifestazione. C’è una discussione aperta rispetto alla apertura o meno della tenenza dei carabinieri a Pero, in funzione appunto del controllo del territorio e della sicurezza sul sito e attorno al sito espositivo, su cui - se lei fosse in grado - vorremmo una risposta chiara, visto che sul territorio non c’è.
Leonardo Gallitelli: Parto dal riferimento iniziale ai traffici che portano pericoli per la salute. Quello della tutela della salute è un obiettivo che noi perseguiamo da sempre con un Comando apposito che è forte di circa 1000 uomini sul territorio nazionale. I carabinieri dei NAS (sono noti così, anche se il Comando si chiama “Tutela della Salute”) oramai sono diventati organismi di pronto intervento, nel senso che anche presso gli ospedali o quando si verifica un’emergenza, soprattutto sanitaria, le autorità inviano i NAS (che dipendono dal Ministero della Salute) come se fosse un pronto intervento immediato per sanare, controllare e vigilare. Quindi, questa è un’attività che viene svolta costantemente in questo settore e per contrastare l’adulterazione e la sofisticazione degli alimenti.
È di ieri un’operazione attraverso cui stiamo monitorando la vendita via web di farmaci che, però, contengono principi stupefacenti. La tabella degli stupefacenti dovrebbe essere aggiornata ogni giorno perché ogni giorno ci si inventa sostanze chimiche e sintetiche e noi come Comando Tutela della Salute siamo quelli che suggeriscono al Ministero della Salute questi aggiornamenti costanti, ogni volta che scopriamo che dentro alle cose vi è un principio non noto sino a quel momento.
Per quanto concerne la salute, sono nella cronaca di tutti i giorni la mozzarella blu, la diossina o tutto il resto, tuttavia, non credo che sussista attualmente in Italia un rischio di questo tipo se non contenuti in quell’attività illecita in cui, mi sia consentito di dire, il male non si riuscirà mai a sconfiggerlo completamente. Il fatto che ci si inventi ogni giorno una sostanza sintetica nuova per aggirare le norme significa che spesso non è possibile neanche denunciare perché magari per quella sostanza non è prevista la denuncia. Tuttavia, ciò che attiene alla salute (e non tocco le carenze strutturali, che non fanno parte della mia competenza) per quanto concerne sofisticazioni, adulterazioni o uso di sostanze comunque dannose per la salute, credo che possiamo essere abbastanza tranquilli perché i controlli sono a tutto tondo.
Per quanto riguarda la sicurezza della manifestazione Expo, abbiamo parlato del monitoraggio delle possibili infiltrazioni del crimine organizzato negli appalti che è un fenomeno attuale. Non vi è dubbio che nel momento in cui si aprirà la manifestazione, dal 1 maggio alla fine di ottobre 2015, ci saranno altri problemi (ma forse anche qualche giorno prima dell’evento). Tant’è che con il Prefetto Pansa e con il Generale Capolupo abbiamo insistito per portare il turnover dal 20% previsto al 55% perché abbiamo bisogno di risorse: sia noi che la Polizia di Stato, oggi, accusiamo una carenza di 15.000 unità rispetto ai numeri previsti per legge. Noi siamo preoccupati di tutto questo e abbiamo già quantificato quanto sarà necessario in termini di uomini per garantire l’ordine pubblico, la sicurezza delle strutture, la sicurezza di aeroporti, stazioni ferroviarie e altro e ci siamo preoccupati anche di sollecitare il governo. Nella Legge di Stabilità è previsto un finanziamento ad hoc per il 2014 e per il 2015 e noi speriamo che in queste dotazioni finanziarie – che si stanno definendo proprio in queste settimane - ci sia anche la possibilità di aprire la tenenza a Pero e, quindi, di avere questa struttura.
Video degli interventi»
Video degli interventi di Franco Mirabelli (Capogruppo PD in Commissione Antimafia) durante le audizioni di Giovanni Fiandaca (Presidente della Commissione del Ministero della Giustizia per l’elaborazione di interventi in tema di criminalità organizzata) e Costantino Visconti(membro della Commissione del Ministero della Giustizia per l’elaborazione di interventi in tema di criminalità organizzata).
Interventi di Franco Mirabelli: "A mio avviso non è sufficiente togliere la disponibilità perché c’è una casistica che resterebbe fuori. Faccio l’esempio di una vicenda che abbiamo seguito concretamente e che riguarda il voto di scambio. A chi prende i voti e ha per referente la criminalità organizzata, se la cosca a cui ha fatto la promessa spiega che il favore non va più fatto in nel modo stabilito ma ad un’altra cosca e in altro modo, questo non rientra nella promessa perché si può dire benissimo che aveva promesso a ad un altro di dare l’appalto e, quindi, si crea un problema. Non basta togliere la disponibilità perché, altrimenti, c’è il rischio che queste cose restino fuori.
Vorrei fare altre due domande: una non rientra nella casistica del documento ma è materia di cui ci siamo occupati e ci occuperemo. Rispetto alle interdizioni, oggi siamo di fronte ad una serie di protocolli sulle grandi opere che, di fatto, di fronte all’interdizione non attendono l’esito del ricorso al TAR, non bloccano i lavori e fanno scattare immediatamente il passaggio dell’appalto ad altre società.
Questo avviene per protocolli, leggi fatte ad hoc, commissariamenti… c’è la possibilità di sistematizzare questo strumento che è stato attivato solo per le grandi opere e che, a mio avviso, invece, potrebbe essere utile anche per altre cose.
Qualche settimana fa ho letto un saggio su Il Foglio in cui, professor Fiandaca, c’è una sua opinione interessante sul processo sulla trattativa di Palermo e credo che se lei volesse riassumercelo in questa sede, essendo questa materia con cui ci siamo misurati, gliene saremmo grati".
"Prima mi riferivo ai tre protocolli che si stanno facendo per mettere in sicurezza gli appalti pubblici su Expo che prevedono che, a fronte di una misura interdittiva da parte del prefetto per le aziende interessate, non c’è l’accompagnamento ma salta tutto immediatamente e non si aspetta il ricorso al TAR ma si va avanti con un altro soggetto. Questo è, ovviamente, una deroga alle attuali norme. È possibile, secondo voi, dal punto di vista del diritto sistematizzare questo punto onde evitare che il ricorso al TAR - anche su altri terreni - blocchi i lavori? Lo chiedo perché questo è un problema serio.
Faccio l’esempio dell’Expo: 41 aziende sono state interdette e a queste è stato detto che non lavorano. Abbiamo uno strumento nuovo che consente di non attendere il pronunciamento del TAR ma viene applicato solo per le grandi opere".
Video del primo intervento»
Video del secondo intervento»
Video degli interventi di Franco Mirabelli (Capogruppo PD in Commissione Antimafia) durante le audizioni di Giovanni Fiandaca (Presidente della Commissione del Ministero della Giustizia per l’elaborazione di interventi in tema di criminalità organizzata) e Costantino Visconti(membro della Commissione del Ministero della Giustizia per l’elaborazione di interventi in tema di criminalità organizzata).
Interventi di Franco Mirabelli: "A mio avviso non è sufficiente togliere la disponibilità perché c’è una casistica che resterebbe fuori. Faccio l’esempio di una vicenda che abbiamo seguito concretamente e che riguarda il voto di scambio. A chi prende i voti e ha per referente la criminalità organizzata, se la cosca a cui ha fatto la promessa spiega che il favore non va più fatto in nel modo stabilito ma ad un’altra cosca e in altro modo, questo non rientra nella promessa perché si può dire benissimo che aveva promesso a ad un altro di dare l’appalto e, quindi, si crea un problema. Non basta togliere la disponibilità perché, altrimenti, c’è il rischio che queste cose restino fuori.
Vorrei fare altre due domande: una non rientra nella casistica del documento ma è materia di cui ci siamo occupati e ci occuperemo. Rispetto alle interdizioni, oggi siamo di fronte ad una serie di protocolli sulle grandi opere che, di fatto, di fronte all’interdizione non attendono l’esito del ricorso al TAR, non bloccano i lavori e fanno scattare immediatamente il passaggio dell’appalto ad altre società.
Questo avviene per protocolli, leggi fatte ad hoc, commissariamenti… c’è la possibilità di sistematizzare questo strumento che è stato attivato solo per le grandi opere e che, a mio avviso, invece, potrebbe essere utile anche per altre cose.
Qualche settimana fa ho letto un saggio su Il Foglio in cui, professor Fiandaca, c’è una sua opinione interessante sul processo sulla trattativa di Palermo e credo che se lei volesse riassumercelo in questa sede, essendo questa materia con cui ci siamo misurati, gliene saremmo grati".
"Prima mi riferivo ai tre protocolli che si stanno facendo per mettere in sicurezza gli appalti pubblici su Expo che prevedono che, a fronte di una misura interdittiva da parte del prefetto per le aziende interessate, non c’è l’accompagnamento ma salta tutto immediatamente e non si aspetta il ricorso al TAR ma si va avanti con un altro soggetto. Questo è, ovviamente, una deroga alle attuali norme. È possibile, secondo voi, dal punto di vista del diritto sistematizzare questo punto onde evitare che il ricorso al TAR - anche su altri terreni - blocchi i lavori? Lo chiedo perché questo è un problema serio.
Faccio l’esempio dell’Expo: 41 aziende sono state interdette e a queste è stato detto che non lavorano. Abbiamo uno strumento nuovo che consente di non attendere il pronunciamento del TAR ma viene applicato solo per le grandi opere".
Video del primo intervento»
Video del secondo intervento»