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C'è chi dice sì!

Written by Associazione Democratici per Milano.

Festa dell'Unità"C’è chi dice sì. Dalla parte di chi cambia l’Italia” è lo slogan scelto per la Festa nazionale dell’Unita’del 2015 che inizierà il 25 agosto a Milano e si concluderà il 6 settembre con il segretario del Pd Matteo Renzi. “La città di Milano ospita l’Expo e rappresenta la rinascita e lo sviluppo dell’Italia”, queste le parole di apertura del tesoriere Pd Francesco Bonifazi. Con lui i vicesegretari Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini. “Per la prima volta- spiega Bonifazi- il Pd nazionale si accolla i costi di tutta l’attività di allestimento, lasciando al Pd milanese lo sfruttamento di ristoranti bar e quant’altro”. Ci sarà, poi, “uno spazio dedicato al giornale dell’Unità che verrà costruito direttamente alla festa. È un momento importante perchè questo glorioso marchio si riunisce col luogo che gli è proprio, la festa” che, conclude Bonifazi “costerà 500 mila euro.
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Le riforme vanno sostenute

Written by Piero Fassino.

Piero Fassino
Intervista a Piero Fassino pubblicata da L'Unità.

Alla crisi della politica non si risponde «chiudendosi in un ghetto bensì attraverso riforme del Paese e della politica che restituiscano credibilità ai partiti. Le riforme messe in campo da Renzi vanno sostenute perché corrispondono ad aspettative diffuse». Piero Fassino, sindaco di Torino e ultimo segretario dei Ds, interviene nel dibattito sul Pd e la sinistra con una intervista a l’Unità. «Le ragioni di Staino sono fondate, giuste, la risposta di Cuperlo mi è parsa sulla difensiva. Ma una sinistra difensiva è destinata a essere sconfitta in un mondo veloce come oggi. Se non guida il cambiamento sarà subalterna».
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Serve un progetto per il rilancio del Sud

Written by Franco Mirabelli.

Franco MirabelliIl PD ha indetto una Direzione Nazionale sul Sud dopo che è uscito un rapporto che racconta di un Mezzogiorno che cresce meno della Grecia in un Paese in cui il Nord cresce più della Germania. C’è, quindi, un’attenzione da parte del Partito Democratico al tema che è stato posto e che mostra che nel nostro Paese c’è un problema serio di disomogeneità e disuguaglianze forti.
Di fronte a questo scenario non credo che si possano cercare delle scorciatoie: i problemi del Sud sono profondi ed è chiaro che servono anche classi dirigenti in grado di imprimere una svolta ma sbaglia chi cerca di scaricare tutte le responsabilità sugli attuali nuovi governatori delle Regioni meridionali perché i problemi hanno origini datate, vengono da lontano.
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Riforme istituzionali

Written by Vincenzo Ortolina.

Vincenzo OrtolinaNon mi piacciono gli atteggiamenti idolatrici nei confronti di Matteo Renzi, che pure ho votato, alle primarie, dopo aver scelto Bersani, la volta prima, essendomi via via convinto che, dopo il “flop”, per il PD, delle ultime politiche, fosse assolutamente necessario uno “scossone”. Del “premier” non condivido taluni atteggiamenti un poco “guasconeschi”, o, se vogliamo, da toscanaccio, e sono per un partito in qualche misura “plurale”, o comunque piuttosto inclusivo che non escludente. Sono stato abituato del resto, io, che sono di “quei tempi”, i tempi della DC moroteo-zaccagniniana e, al nord, marcorian-granelliana (mi riferisco a Giovanni Marcora e a Luigi Granelli, noti, splendidi esponenti della sinistra DC milanese), all’idea che la politica fosse anche, se non soprattutto, “mediazione”.