Serve un progetto per il rilancio del Sud
Il PD ha indetto una Direzione Nazionale sul Sud dopo che è uscito un rapporto che racconta di un Mezzogiorno che cresce meno della Grecia in un Paese in cui il Nord cresce più della Germania. C’è, quindi, un’attenzione da parte del Partito Democratico al tema che è stato posto e che mostra che nel nostro Paese c’è un problema serio di disomogeneità e disuguaglianze forti.
Di fronte a questo scenario non credo che si possano cercare delle scorciatoie: i problemi del Sud sono profondi ed è chiaro che servono anche classi dirigenti in grado di imprimere una svolta ma sbaglia chi cerca di scaricare tutte le responsabilità sugli attuali nuovi governatori delle Regioni meridionali perché i problemi hanno origini datate, vengono da lontano.
Bisogna anche capire come la classe dirigente possa rilanciare il Mezzogiorno perché oggi non possono più esserci la Cassa del Mezzogiorno o l’aumento della spesa pubblica. Il fatto che da molti anni il Meridione d’Italia dipende dal Pubblico e dalla politica, ad esempio, è uno dei grandi problemi da risolvere ma non credo che se ne possa uscire da un giorno all’altro o semplicemente attraverso alcune misure fiscali (che pure possono aiutare).
C’è un problema di ricostruzione del tessuto industriale al Sud, cosa che il Governo ha cercato di affrontare da Melfi alla Whirpool.
C’è anche un problema di legalità e, su questo, credo che vada raccolto l’appello del Presidente della Repubblica in cui prima di tutto la politica deve battersi contro la mafia e contro la corruzione perché al Sud, dove c’è un tessuto economico più debole e dove si dipende molto dalla politica, questo pesa molto.
Serve, quindi, pensare a come alzare le barriere contro il malaffare.
Il tema dei finanziamenti europei, poi, è molto serio perché molti dei Fondi possono andare solo alle Regioni del Sud proprio perché sono in una situazione economica difficile. Credo, quindi, che occorra prendere delle decisioni su come utilizzare i Fondi Europei per impedire che una parte di questi (ad esempio quelli per l’agricoltura) vengano dirottati altrove. Per questo ci deve essere un ruolo efficace dello Stato che deve riuscire a mettere i soldi per garantire che quei finanziamenti vengano utilizzati (perché, per molti progetti, ci vuole un finanziamento equivalente da parte dello Stato), e più attenzione a come si spendono quelle risorse e in quali progetti.
Bisogna anche ridare fiato alle piccole medie imprese ma per farlo occorre mettere mano a un sistema infrastrutturale che in molte parti del Mezzogiorno è sottosviluppato, come dimostrano le ferrovie in Sicilia o in una parte grande della Calabria o il potenziale che c’è nei porti che non viene utilizzato. Questo significa che lì c’è molto da fare, così come c’è molto da fare per aiutare un’agricoltura e un turismo che hanno un potenziale enorme.
Ci vuole, quindi, un progetto per il Sud - oltre che i soldi - e dentro a questo progetto le piccole e medie imprese potranno sicuramente trovare molto spazio.
Il Sud deve essere rilanciato perché un Paese non può reggere se c’è una parte di esso che cresce meno della Grecia e una parte che cresce più della Germania.
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