C’è bisogno di più rispetto e buon senso
Vorrei vedere in TV, sui giornali o internet, comportamenti da parte dei cittadini - in pubblico e in privato - dotati di maggior rispetto, sia verso la società che verso di sé e gli altri, accompagnato anche da più umiltà e buon senso.
Si vedono troppi comportamenti negativi, girano insulti, volgarità, parolacce e titoli dispregiativi di ogni genere, che non fanno per niente bene a chi li esprime e tanto meno fanno bene agli altri che leggono o ascoltano.
Bisognerebbe incominciare da quei politici e dai personaggi pubblici che ci danno un cattivo esempio, poi ci sono tanti cittadini con troppa aggressività, non adottano il minimo rispetto e buon senso, per sé per gli altri.
Addio Eco, grazie per il coraggio e la franchezza
Ma chi l'ha detto che viviamo in un'epoca senza maestri? Ci sono, eccome.
Il solo problema è che muoiono. E ci lasciano soli.
Addio Umberto Eco, ciao Professore, e grazie per tutto quello che mi hai insegnato, senza saperlo, il che è ancora più bello.
Saper ridere con intelligenza, come antidoto alla morte, saper stare nel proprio tempo col distacco dell'ironia, la leggerezza che esiste solo se c'è profondità, e l'amore per la cultura in tutte le sue forme, e in primis per la lettura.
Ritratto di Thomas Paine
Articolo pubblicato da Report Online.
È un dovere dell'umanità ricordare le persone che, con la loro tenacia, hanno fatto la storia. È un nostro dovere pensare a coloro che, avendo avuto il coraggio di opporsi alla maggioranza, sono stati capaci di propugnare i principi diventati poi basilari per la nostra civiltà.
Un uomo che meriterebbe di essere ricordato, perché con il suo contributo ha diffuso il progresso morale e civile, è Thomas Paine.
Thomas Paine nacque nel 1737 a Thetford, in Inghilterra, e morì a New York nel 1809.
L’intellettuale totale
Venerdì 19 febbraio si è spento nella sua abitazione in Piazza Castello a Milano Umberto Eco. Bibliofilo di razza, intellettualmente onnivoro, Eco non credette mai che la vita si esaurisse nella parola scritta. Non è necessario condividerne le idee per apprezzare l’importanza del suo lascito.
Non ho mai speso così bene 8500 lire (di allora) come quando comprai “Come si fa una tesi di laurea” di Umberto Eco: era l’inizio del 1993, ero in ritardo con i miei studi e dovevo scrivere e discutere la tesi entro quell’anno.