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Ritratto di Thomas Paine

Written by Rosa Aimoni.

Rosa Aimoni
Articolo pubblicato da Report Online.
È un dovere dell'umanità ricordare le persone che, con la loro tenacia, hanno fatto la storia. È un nostro dovere pensare a coloro che, avendo avuto il coraggio di opporsi alla maggioranza, sono stati capaci di propugnare i principi diventati poi basilari per la nostra civiltà.
Un uomo che meriterebbe di essere ricordato, perché con il suo contributo ha diffuso il progresso morale e civile, è Thomas Paine.
Thomas Paine nacque nel 1737 a Thetford, in Inghilterra, e morì a New York nel 1809.
Fu un politico e un pensatore antesignano di nuove dottrine sociali, che diedero grande impulso alla rivoluzione francese e a quella americana. Per le sue azioni e i suoi scritti, viene anche ricordato da Bertrand Russell (1872-1970) in un saggio del 1934, attualmente incluso nel libro “Perché non sono cristiano”.
A causa delle sue idee, Thomas Paine fu dapprima amato, poi osteggiato e isolato. Uomini come lui ci ricordano che bisognerebbe avere sempre il coraggio di contrastare l'opinione corrente, se essa è sbagliata, senza temere le conseguenze, anche se ciò non è facile.
Secondo Bertrand Russell “l'importanza di Paine sta nel fatto che egli propugnò una democrazia democratica.” Sempre secondo Russell “Paine con i suoi scritti non disse nulla di nuovo, ma fu ugualmente un innovatore perché si espresse in forma semplice...tale da poter essere apprezzata da qualsiasi persona intelligente. Ciò lo rese pericoloso...”
Nel 1776 Paine pubblicò “Common Sense”, uno scritto in cui affermò l'esistenza dei diritti naturali dell'uomo, ossia dei diritti di origine divina di cui ogni essere umano è legittimo portatore. Tali diritti non derivano quindi da una legge scritta o da un’altra concessione governativa, ma sono propri di ogni persona in quanto tale.
Nel saggio, Paine si schierava a favore dell'indipendenza delle colonie americane, propugnando tra l'altro anche idee anti-monarchiche, e denunciando la tirannia, la schiavitù, e l'oppressione a cui erano soggette le donne in ambito sociale.
La sua denuncia della condizione femminile lo qualifica senza dubbio come un uomo al di fuori del suo tempo, capace di combattere per quei diritti che solo da poco, a livello storico, hanno trovato affermazione e riconoscimento.
Il saggio “Common Sense”, inoltre, contribuì significativamente alla vittoria e all'indipendenza degli Stati Uniti d’America.
Durante la rivoluzione francese Paine, avendo abbandonato l'Inghilterra per sfuggire all'impiccagione a causa delle sue idee sovversive, era a Parigi. Qui si creò altri nemici per essersi dichiarato contrario all'esecuzione del re; Paine, infatti, non era favorevole alla pena di morte.
Leggendo la sua storia, mi stupisco nell'apprendere come un uomo vissuto nel XVIII secolo possa essere più democratico e civile di alcune persone attualmente viventi, che invece appoggiano con fervore l'esecuzione capitale.
Per la sua opposizione alla pena di morte, Paine finì in carcere fra il 1793 e il 1794. Qui scrisse “The age of reason”, saggio con il quale criticò il Vecchio Testamento.
Russell dice a questo proposito: “Oggigiorno, tranne pochi fanatici, non v'è nessuno che consideri i massacri di uomini, donne e fanciulli menzionati nel Pentateuco come esempi di giustizia, ma al tempo di Paine era da empi...”
Anche questo scritto dimostra quindi il coraggio, avuto da Paine, di diffondere idee rivoluzionarie per il suo tempo.
In seguito, grazie all’intercessione di Monroe, Paine fu scarcerato, e dopo un breve periodo tornò in America dove, proprio a causa delle sue idee, visse in povertà e in isolamento fino alla morte.
Il sacrificio di Paine non è stato però inutile; se oggi abbiamo raggiunto maggiore civiltà e libertà rispetto al passato, lo dobbiamo a coraggiosi uomini come lui, al loro sforzo e al loro sacrificio.
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