Proposta di legge regionale per farmaci a base di cannabis
Manifesto per un nuovo Pd

Articolo pubblicato su Il Foglio.
Il problema principale delle democrazie europee non è il populismo, ma la crisi della rappresentanza politica, di cui il populismo è un effetto. L’interruzione del processo di democratizzazione delle istituzioni dell’Unione chiarisce l’orizzonte continentale della crisi. La quale, tuttavia, ha in origine ragioni interne agli stati nazionali, connesse al mancato ripensamento dei partiti politici dopo il crollo del muro di Berlino. Venuta meno la contrapposizione tra il blocco occidentale e quello sovietico, la dialettica partitica europea non ha saputo ripensare e riorganizzare se stessa. E’ stato un fallimento clamoroso. A cui segue oggi l’indebolimento della dinamica della delega politica, dinamica irrinunciabile per la democrazia rappresentativa, pena l’eclissi stessa del regime democratico.
Referendum e legge elettorale

"La rappresentazione di un Pd perennemente diviso è una forzatura. Sulla riforma costituzionale alcuni colleghi hanno annunciato il loro no. Scelta che non condivido, ma che rispetto, difficile da spiegare: alcuni di loro avevano votato sì in Aula. Nel Pd il diritto al dissenso è garantito, ma non si può chiederci di avere un atteggiamento neutrale sul referendum. Il Pd è schierato per il sì a una riforma voluta, costruita, votata per cambiare in meglio l'architettura istituzionale del Paese".
Quali strade dopo Brexit

Una prima soluzione potrebbe essere quella di partecipare allo Spazio Economico Europeo: gli inglesi in tal caso potrebbero avere, a tutti gli effetti, accesso al mercato interno, attraverso la libera circolazione delle merci, delle persone, dei servizi e dei capitali.