L’idea di dividersi è un incubo
Veltroni, il partito che Prodi e lei avete fondato sta per finire.
«Temo che la sinistra italiana stia facendo due errori in cui è incorsa più volte nella sua storia. Il primo: non capire l’apertura di una fase storica del tutto inedita per le conseguenze che ha sugli assetti sociali, sugli stati d’animo, sulle forme di sapere e di comunicare».
Che c’entra con la scissione del Pd?
«C’entra. È in corso una rivoluzione paragonabile a quella industriale. Allora si fondarono le città, si formarono le classi sociali. Oggi assistiamo a una rivoluzione tecnologica affascinante, seducente, ma che non genera lavoro; lo distrugge. Scompone le classi sociali. Riscrive l’esistenza umana sotto il segno della precarietà permanente. Un mondo nuovo, che la sinistra stenta a leggere, a capire nella sua inevitabile ambiguità. Torna ad avere atteggiamenti o catastrofici o zuzzurelloni».
Le responsabilità del PD in Europa
Invitiamo a leggere l’articolo di Patrizia Toia, capo delegazione PD al Parlamento Europeo, pubblicato da L’Unità (file PDF)»
Per seguire l'attività dell'On. Patrizia Toia: sito web - pagina facebook
Primarie a fine aprile-inizio maggio
Dopo la Direzione Nazionale del Pd, l'ipotesi delle elezioni politiche a giugno è tramontata?
"Dopo la Direzione di ieri è chiaro che non abbiamo costruito la road map sulla data delle elezioni perché, come ha detto il Segretario, non spetta a noi decidere quando si va alle elezioni. E' evidente che la convocazione del congresso richiederà dei tempi che, a occhio, rendono più complicato andare a votare a giugno. Questo però non osta al fatto che sulla legge elettorale si possa e si debba marciare rapidamente per arrivare a un punto di caduta".
Nessuna leadership più forte di Renzi
"Anche il congresso del 2013 durò un paio di mesi! Detto questo, la politica non si fa con i calendari. Abbiamo avuto mille giorni di governo con molti risultati, da rivendicare, in campo sociale, economico, della sicurezza. Certamente ci sono anche cose non fatte bene o da completare, ma io non ci starti mai a calpestare le cose che abbiamo fatto solo perché hanno l'obiettivo di fare fuori Renzi". Così, in una intervista alla Stampa, il parlamentare renziano Emanuele Fiano, replica alle accuse della minoranza del partito: "Quando non va bene niente - se si dimette, se non dimette, non va bene votare presto, non va bene il congresso - evidentemente l'obiettivo è un altro. Del resto, Emiliano e D'Alema lo hanno anche detto: secondo loro il problema della sinistra italiana è Matteo Renzi.