Più coraggio nel rilancio del Paese
"Vorrei che il Pd perseguisse con più coraggio un'idea di rilancio del Paese, con un'idea veramente di lungo termine. Basta prendere il turismo: Franceschini è un ottimo ministro ma non ha risorse e strutture per competere nel mondo attuale. Rimane il fatto che, a mio giudizio, il Pd si è preso sulle spalle in questi anni, con grande dignità, la responsabilità di governare ottenendo buoni risultati". Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in un'intervista alla Stampa. Tra il premier e il segretario del Pd, "non sono uomo di conflitto e quindi da questo punto di vista apprezzo Gentiloni. Ma non posso non riconoscere che la leadership sia di Renzi. E non sarò tra quelli che godrebbero per la caduta del Pd. Perciò - assicura Sala - mi impegnerò a fare la mia parte nella campagna elettorale".
Il Pd ha rimesso l’Italia in carreggiata
“Il Pd ha rimesso l’Italia in carreggiata. Europa e ceto medio le nuove sfide”. Il segretario del PD presenta, in un’intervista a «La Stampa», il piano su alleanze e riforme. Il segretario del Pd ritiene «difficile» l’accordo con Grasso. Inoltre, l’ex premier spera che «a Palazzo Chigi vada un uomo del mio partito». Intanto il centrodestra lavora al programma comune: si parte da sicurezza e flat tax.
Si chiude una legislatura tra le più travagliate. Matteo Renzi, quali sono le riforme che più hanno trasformato il Paese?
Mettiamo in campo una squadra
Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera, Gentiloni ha fatto un discorso tutt’altro che formale alla conferenza stampa di fine anno. E’ un Pd sempre più a «due punte»?
«Discorsi di forma non li hanno mai fatti né lui né Renzi, abbiamo sempre badato alla sostanza e mi sembra che questo governo si sia mosso esattamente in questa direzione. Siamo l’unico partito che mette in campo una squadra, non solo Gentiloni e Renzi, ma tante altre personalità. Persino alla nostra sinistra c’è una politica che si occupa sempre più di personalizzazione con i nomi nelle liste elettorali…».
Il Pd non romperà il patto con Bonino
«La norma sulle firme per le liste contiene una palese contraddizione. Il Senato lo ha riconosciuto chiedendo di correggerla. Onestà intellettuale vorrebbe che lo si facesse. Dal punto di vista politico sia per il Pd che per Emma Bonino e la sua lista +Europa è naturale e conveniente stare insieme nella coalizione di centrosinistra».
Piero Fassino, ex ministro ed ex segretario dei Ds, è stato il tessitore delle alleanze per conto di Renzi.