La Commissione sanità impegnata nella lotta al tumore al seno
E' stata approvata in Commissione sanità una risoluzione, che ha come obiettivo l’istituzione e il coordinamento di unità di senologia multidisciplinare (Breast units), volte alla prevenzione del tumore al seno. Questo per far recepire anche alla Regione Lombardia le linee d’indirizzo approvate in Conferenza Stato Regioni.
La risoluzione, proposta dalla consigliera Lara Magoni, è il risultato di un buon lavoro di squadra. Da parte nostra, in particolare, abbiamo chiesto l’incentivazione di tutte le attività di prevenzione e screening mammografico.
Grillo ha offeso l'intelligenza delle donne
Il Muro delle bambole di Milano, un’installazione artistica presente su una parete di via De Amicis 2 e che vuole denunciare la violenza sulle donne, è a sua volta vittima di violenze. Sono decine infatti le bambole strappate, deturpate, danneggiate; alcune sono state incendiate, altre decapitate… Sul muro è così possibile osservare un’immagine plastica del poco rispetto che alcuni uomini riservano alle donne: davvero uno specchio dei tempi. A questo muro e alle violenze che ha subito, ho ripensato sentendo quanto dichiarato di recente da Beppe Grillo, il leader del Movimento 5 stelle, ovvero che la pratica della mammografia sarebbe pubblicizzata per interesse di qualcuno.
Grillo alfiere del cinismo
La domanda è: per proclamarsi antisistema bisogna dire cavolate?
A quanto pare sì, e Grillo il 9 maggio ne ha dato l’interpretazione plastica, con quell’attacco al professor Veronesi che, secondo la sua mente illuminata, consiglierebbe alle donne la mammografia per trarne vantaggi economici. A tutto c’è un limite, e bene ha fatto la ministra Lorenzin a rispondergli a muso duro.
Da anni ci battiamo contro il cancro al seno. Sono nate molte associazioni di pazienti che si danno da fare ogni giorno per informare le donne su questo terribile male, per sostenerle nei momenti più duri, quelli in cui è difficile farsi una ragione della mutilazione, della paura della morte, del dolore della chemio, della depressione.
Milano si apre al mondo con Expo e costruisce il futuro
A credere nel futuro non si fa peccato, a condizione di assumersene la responsabilità. Per quasi un decennio, l’Expo 2015 ha rappresentato il vagheggiamento di una Milano possibile, il traguardo di una identità a lungo inseguita dopo anni di faticosa ricerca. Le asperità di questo percorso non ne hanno ridimensionato l’ambizione; semmai l’hanno resa più matura. Nelle giornate inaugurali della manifestazione, i milanesi hanno assaporato il gusto della vera modernità che oggi è, prima di tutto, apertura al mondo, e si sono ritrovati a vivere, quasi da spettatori meravigliati, il concretizzarsi di quelle potenzialità intuite ma ultimamente solo in parte espresse che hanno guidato il progetto di rilancio della città negli ultimi anni. Ma sono stati anche in grado di portare il peso che questo orgoglio di sé comporta, mostrando un rinnovato senso civico senza il quale non può esistere crescita sociale, economica o culturale.