Siamo un grande museo in cui investire
Quando il neo incaricato alla cultura Dario Franceschini disse di guidare il ministero economico più importante d'Italia non poteva immaginare conferma migliore di quella che arriva oggi dall'Istat. E' così, ministro?
«Un'affermazione più che una conferma: quelle potenzialità non dovevano essere note ai politici se per 10 anni si è scelto di tagliare anziché investire nella cultura. I dati dell'Istat incoraggiano il lavoro che stiamo facendo per superare il paradosso di avere luoghi sovraffollati come Venezia e un patrimonio diffuso ma ancora non utilizzato nella sua capacità d'attrazione. L'Italia è un museo diffuso, la sua forza è in 100 città d'arte, 1000 borghi, siti archeologici, dobbiamo smettere di paragonarci a realtà culturali diverse».
Sui tagli alla sicurezza
Salvini ora se ne viene fuori con la sua ultima trovata: il servizio civile obbligatorio. Peccato che quando erano al governo non solo hanno tagliato tutti i fondi per il servizio civile ma anche al comparto Sicurezza. E' un vero peccato quindi che Salvini taccia sui disastri che i governi di centrodestra, in cui la Lega sedeva, hanno combinato al mondo della Sicurezza. Altro che rispetto per le divise, Oltre 3,5mld di euro di tagli in tre anni dal 2009 al 2011. Applicazione del blocco del turn over al personale delle forze dell'ordine al 20% con conseguenze di carenza di organico che ancora oggi paghiamo. Blocco dei tetti salariali che il governo Renzi ha sbloccato dopo 4 anni.
Nelle ultime due leggi di stabilità il centrosinistra ha reinvestito per la sicurezza quasi due mld di euro, recuperando inoltre parte del blocco delle assunzioni.
Nelle ultime due leggi di stabilità il centrosinistra ha reinvestito per la sicurezza quasi due mld di euro, recuperando inoltre parte del blocco delle assunzioni.
Il consumo critico: caratteri e possibilità di sviluppo
In questo periodo di crisi economica quante volte ci siamo chiesti se non sia necessario superare il capitalismo come sistema economico per arrivare ad un altro tipo di organizzazione sociale? Spesso (e non solo di questi tempi) si sono sentite voci di questo genere che, tuttavia, non sono mai riuscite a proporre un vero sistema organizzativo da contrapporre a quello esistente.
È meglio subito chiarire che non è mio intento, in questo scritto, proporre un sistema utopico che comporti un totale superamento di quello attuale; primo perché non credo nelle utopie, poi perché non penso che esse siano attuabili.
Nuove politiche UE per il Mediterraneo
Nei giorni scorsi il sottosegretario Gozi è venuto a riferire sui risultati delle ultime riunioni svoltesi in Europa e all'ONU sul tema delle politiche di accoglienza dei profughi e del governo dell'immigrazione. Finalmente si discute e si decide dopo troppi ritardi, superando gli egoismi nazionali, consapevoli che serve uscire da una assurda contrapposizione tra due estremi: "accogliamoli tutti" oppure "chiudiamo ogni varco e pensiamo a difendere i nostri confini". Queste due idee, entrambe sbagliate, confondono i profughi che scappano dalle guerre e dalle dittature con chi cerca di entrare clandestinamente per ragioni economiche.