Appello di Mattarella e buone pratiche di Expo contro lo spreco alimentare
“Lo spreco di cibo è un insulto alla società”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella visitando Expo nella Giornata mondiale per l’Ambiente, il 5 giugno. Difficile negarlo di fronte al paradosso di una persona al mondo su nove cronicamente sottoalimentata e uno spreco pari a 1,6 bilioni di tonnellate, per un valore di 936 bilioni di dollari (dati Fao). In sintesi, il 30% del cibo finisce in pattumiera. Eppure, secondo Mattarella, dall’Esposizione di Milano stanno arrivando idee e buone pratiche nella giusta direzione: “La cultura dello scarto e del consumo illimitato – ha detto – non si concilia più con il futuro possibile, né con lo sviluppo economico. È questa la novità del nostro tempo. Uscire dalla crisi vuol dire saper innovare e cambiare rotta”.
Sulle dichiarazioni di Maroni
Raccogliamo i commenti di Emanuele Fiano, Patrizia Toia, Franco Mirabelli, Lorenzo Gaiani alle dichiarazioni di Maroni in merito alla decisione di tagliare i fondi ai Comuni lombardi che accoglieranno immigrati e di diffidare i Prefetti dall'inviare i migranti in Lombardia.
"Ho deciso di scrivere una lettera ai Prefetti per diffidarli dal portare qui in Lombardia nuovi clandestini e ho deciso di scrivere ai sindaci per dirgli di rifiutarsi di prenderli, mentre ai sindaci che dovessero accoglierli ridurremo i trasferimenti regionali, come disincentivo, perché non devono farlo e chi lo fa, violando la legge, subirà questa conseguenza. Nei prossimi giorni voglio incontrare Toti e Zaia per fare fronte comune e assumere iniziative comuni, come diffidare i prefetti e dire ai sindaci delle nostre regioni che se accolgono in clandestini e violano le norme non avranno più i contributi regionali".
"Ho deciso di scrivere una lettera ai Prefetti per diffidarli dal portare qui in Lombardia nuovi clandestini e ho deciso di scrivere ai sindaci per dirgli di rifiutarsi di prenderli, mentre ai sindaci che dovessero accoglierli ridurremo i trasferimenti regionali, come disincentivo, perché non devono farlo e chi lo fa, violando la legge, subirà questa conseguenza. Nei prossimi giorni voglio incontrare Toti e Zaia per fare fronte comune e assumere iniziative comuni, come diffidare i prefetti e dire ai sindaci delle nostre regioni che se accolgono in clandestini e violano le norme non avranno più i contributi regionali".
Non assecondare scelte contro l’umanità
E’ stato ampiamente dimostrato che il grado di civiltà di una comunità lo si misura dalla capacità di farsi carico dei diversi problemi che in essa emergono e di trovare, attraverso intelligenza e la capacità umana, le migliori soluzioni possibili e valide anche per il prossimo futuro.
Certe affermazioni scriteriate di persone che occupano posti istituzionali, senza aver acquisito il senso di appartenere allo Stato italiano nell’era della globalizzazione e dei mutamenti epocali, stridono con un moderno concetto di civiltà umana; meno ancora se questa fonda le sue radici nella storia del cristianesimo.
Sicuramente tutto il fenomeno migratorio che abbiamo registrato nel decennio scorso, e che ha portato in Italia per necessità di lavoro alcuni milioni di persone, non è stato gestito con lungimiranza e senso di responsabilità per favorire la dovuta integrazione nel contesto sociale italiano.
L'Europa e i migranti
Intervista a Patrizia Toia a cura della Casa della Carità.
Come si sta muovendo l'Unione Europea sul tema migranti dopo l'ennesima strage nel Mediterraneo?
L'impressione è che siamo a un punto di svolta. Finché non avremo decisioni concrete, all'altezza delle sfide che abbiamo di fronte, si tratta di un'impressione, certo. Credo però che l'ultima tragedia - ed è un'amara constatazione - abbia portato a un cambiamento di atteggiamento. Penso che, dopo il Consiglio Europeo straordinario voluto dall'Italia, l'UE si stia attrezzando, anche rivolgendosi giustamente alla comunità internazionale, intesa come Onu.
E in tutto questo, qual'è il ruolo del Parlamento Europeo?