Gay Pride: un errore continuare a negare la laicità dell’Istituzione

Il patrocinio è stato bocciato con tre voti contro (Forza Italia e Lega) e due a favore (Partito Democratico e M5S).
“Ho votato a favore della concessione del patrocinio – afferma il Vice Presidente Carlo Borghetti -, perché sono per sostenere la libertà di espressione e per riaffermare la laicità della istituzione Consiglio Regionale. Siamo una Regione laica in uno Stato laico”.
“Ho votato a favore della concessione del patrocinio – afferma il Vice Presidente Carlo Borghetti -, perché sono per sostenere la libertà di espressione e per riaffermare la laicità della istituzione Consiglio Regionale. Siamo una Regione laica in uno Stato laico”.
Quale opposizione?

Prematuramente, a mio avviso, subito dopo il 4 marzo, forse per sfuggire alla domanda se non dovessimo piuttosto cercare di evitare che nascesse un governo dannoso per il Paese…
Ma questo dubbio resta ormai alle nostre spalle.
Ora un governo sta per nascere, guidato da un Presidente del Consiglio privo di precedenti esperienze politiche e istituzionali e sulla base di un documento che contiene per molti aspetti il peggio delle due forze politiche che si apprestano a comporre l’Esecutivo.
A quarant'anni dalla sua approvazione la legge 194 non è ancora applicata pienamente

In merito, la legge 34 del 1996 prevede che il rapporto sia di un consultorio pubblico ogni 20mila abitanti ma nella Lombardia del 2018 ce n'è uno ogni ogni 60 mila. Io credo che il primo obiettivo sia tornare ad investire sui consultori pubblici con risorse economiche e professionali, anche per la loro necessaria azione di prevenzione ed educazione alla sessualità.
Inoltre, l'applicazione della 194 in Lombardia oggi non è garantita anche per la carenza ormai strutturale di medici non obiettori con situazioni gravissime di interi presidi ospedalieri completamente scoperti al punto che l'interruzione volontaria di gravidanza non viene praticata.
Opposizione

Dal momento che il ruolo di maggioranza e di opposizione non viene assegnato col tiro della monetina o con il gioco delle sedie, per cui l'opposizione la fa l'ultimo che rimane in piedi, si presume che alla base dello scontro elettorale vi sia una differenza, anche abissale, di programmi.
Chi si oppone non deve partire dal programma altrui, che evidentemente non condivide, ma dal proprio, evidenziandone i meriti a petto dei demeriti di chi governa, utilizzando tutti i metodi permessi dalla Costituzione e dalle leggi per spiegare che chi governa sbaglia e va contro l'interesse del Paese.