Milano Arch week

Dai talk con ospiti italiani e internazionali per fare il punto sullo stato dell’architettura e sul futuro delle città, compresa Milano, su temi cruciali come la mobilità, la forestazione urbana, le periferie, l’accesso ai servizi, le disuguaglianze, il digitale. Sino, ad esempio, alle visite con guide d’autore in vespa (Stefano Boeri, Cino Zucchi) alle case museo di alcuni storici designer milanesi (tra gli altri Luigi Caccia Dominioni, Vico Magistretti) e ad alcune architetture, luoghi iconici della città e istituzioni culturali, da Fondazione Prada al Mudec. Ritorna per il secondo anno la Milano Arch week - dal 23 al 27 maggio-, organizzata da Comune, Politecnico e Triennale in collabrazione con la Fondazione Feltrinelli. Ancor più arricchita nei contenuti con un format già sperimentato a Milano per altre «Week», ossia diffuso.
Human Technopole, nominato il Consiglio

Presidente della Fondazione è Marco Simoni, ex consigliere economico di Palazzo Chigi, attualmente professore aggiunto alla Luiss Business School, e che ha seguito fin dal 2014 i progetti di valorizzazione dell'area.
Con la nomina dei primi sette membri del Consiglio di Sorveglianza, prende il via formalmente la Fondazione responsabile del nuovo istituto di ricerca multidisciplinare con sede a Milano presso le aree di Expo 2015.
Sono membri:
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Sì al restyling di piazzale Loreto

Un piano di governo del territorio nel segno della «discontinuità».
Il sindaco Giuseppe Sala annuncia che il nuovo documento urbanistico sarà più flessibile di quello firmato dalla Giunta comunale guidata dal sindaco Giuliano Pisapia e dall’assessore all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris. Un’anticipazione che arriva alla vigilia dell’incontro in programma stamattina in Triennale proprio sulla presentazione del nuovo Pgt. Il titolo dice tutto, o quasi: «Milano 2030». Il primo cittadino, al termine della seduta di Giunta all’interno della biblioteca di via San Paolino, sottolinea che «la scelta che stiamo facendo insieme all’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran non è di fare un Pgt che limi le questioni, ma di fare un Pgt di discontinuità.
Autonomia stop and go

Dunque, il nostro voto è andato ancora una volta a favore del percorso di autonomia, ma di fatto ripartiamo da capo rispetto all’intesa siglata da Maroni. E se non è un passo indietro, è almeno un passo di lato, in uno “stop and go” che va avanti da anni.