Il World Cities Culture Summit a Milano

Per la prima volta, l’Italia ospita il World Cities Culture Summit, l’evento di punta del World Cities Culture Forum, il network di grandi città mondiali nato nel 2012 su iniziativa del sindaco di Londra per creare una rete collaborativa tra le città che detengono una leadership culturale su scala globale. Il World Cities Culture Forum, a quando è nato, si è molto sviluppato e oggi include quarantuno città: Abu Dhabi, Amsterdam, Austin, Barcellona, Bogotà, Bruxelles, Buenos Aires, Chengdu, Dublino, Edimburgo, Guangzhou, Helsinki, Hong Kong, Istanbul, Lagos, Lisbona, Londra, Los Angeles, Melbourne, Milano, Montreal, Mosca, Nanjing, New York, Oslo, Parigi, Roma, San Paolo del Brasile, San Francisco, Seul, Shanghai, Shenzhen, Singapore, Stoccolma, Sydney, Taipei, Tokyo, Toronto, Vancouver, Vienna, Varsavia e Zurigo.
Guarire dall’odio si può, riconoscendo la verità dei fatti e la dignità dell’altro

Al centro dell’incontro, il racconto di Liliana Segre, testimone sopravvissuta alla Shoah, divenuta in questi giorni vittima di attacchi personali sui canali social.
Nel portare il saluto istituzionale, Borghetti ha espresso a nome dell‘Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale la solidarietà alla senatrice Segre.
Importante rimettere i beni confiscati a disposizione della parte più fragile della società
Intervento svolto all'inaugurazione del progetto La tua casa, che vede la nascita di una comunità per mamme in difficoltà in una villa confiscata alla 'ndrangheta a Buccinasco (video).
Questa è sicuramente una bella giornata di festa e credo che si debbano ringraziare soprattutto l’amministrazione comunale, l’Associazione Ai.Bi. Amici dei Bambini, la Cooperativa Sociale AIBC e quanti hanno pensato al progetto che vede la luce nella villetta confiscata alla ‘ndrangheta a Buccinasco.
Vorrei cercare di dare il segno dell’importanza che ha un momento come questo e il rimettere a disposizione di una comunità un bene confiscato alle mafie.
Gli odiatori vanno curati

La procura di Milano ha aperto già nel 2018 un'indagine per molestie e minacce per gli insulti arrivati sui social network alla senatrice Liliana Segre. Il fascicolo è a modello 44, contro ignoti, ed è coordinato dal capo del pool antiterrorismo di Milano Alberto Nobili. Se ne è avuta notizia soltanto oggi, dopo la pubblicazione su Repubblica del rapporto dell'Osservatorio antisemitismo che ha calcolato circa 200 insulti e minacce sui social network ricevuti in media, ogni giorno, dalla senatrice a vita, sopravvissuta ai campi di concentramento nazifascisti. E la senatrice, arrivando a un seminario dell'università Iulm, ha commentato parlando degli haters: "Sono persone per cui avere pena e vanno curate. Sono una persona civile, non conosco altro linguaggio che quello".