Un rito collettivo per ricordare tutte le vittime del covid 19

Benissimo oggi, il minuto di silenzio in tutti i Comuni d’Italia, per ricordare le tantissime vittime del coronavirus.
Detto ciò, quando sarà terminata finalmente l’emergenza e si tornerà gradualmente alla normalità, per riprenderci il presente ed affrontare il futuro, dovremmo trovare una giornata solenne per ricordare le città martiri e tutte le vittime del coronavirus in Italia.
Senza prevenzione sul territorio, le terapie intensive non basteranno mai

Oggi ci sono oltre 1800 nuove persone positive in Lombardia: chi chiama i parenti e i contatti stretti di queste persone per metterle in quarantena? In quanto tempo saranno fatte le telefonate? La Regione non lo dice... tra quelle persone ci sono potenziali diffusori del virus: vanno avvisate in fretta!
Ho seguito l’ultima conferenza stampa della Regione Lombardia sull’emergenza Coronavirus: la Regione ha in mente solo gli ospedali, è così da 25 anni... sulla sanità territoriale e la PREVENZIONE ancora oggi (come dall’inizio) NEANCHE UNA PAROLA!!!
Unico comune destino

La grandezza del nostro Servizio Sanitario Nazionale pare essere finalmente compresa dai più. È un Servizio universalistico, forse il solo in Europa, vista la propensione inglese e del Nord Europa alla selezione delle cure in base all’età e alle capacità individuali di sopravvivere. In Italia curiamo tutti e non lasciamo indietro nessuno. È tutto nell’articolo 32 della Costituzione: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizioni di legge”.
Non è solo il ricovero la soluzione per limitare i contagi

La notizia del rafforzamento dell’assistenza territoriale in diversi comuni della provincia di Bergamo e Brescia è sicuramente positiva. Ma è quello che hanno chiesto fin dall’inizio dell’emergenza tutti gli operatori ospedalieri, sapendo che non poteva certo essere solo il ricovero dei casi più gravi la soluzione per limitare i contagi.
L’attenzione alle persone, il presidio dell’isolamento sociale e l’assistenza domiciliare sono i capisaldi della gestione diffusa dell’epidemia e di un suo possibile spegnimento.