Il sì del PD al Referendum

La posizione del PD sul referendum è stata votata dalla Direzione Nazionale del partito, formata da circa 200 persone e di cui 188 hanno votato a favore.
Non bisogna, però, essere ipocriti su questo tema: la nostra è una posizione nota; abbiamo fatto un accordo di Governo che prevedeva l’impegno di votare il taglio dei parlamentari nell’ultimo passaggio alla Camera dei Deputati, facendo in modo che quello non fosse solo un taglio fine a se stesso e inteso solo come taglio dei costi della politica (che è una motivazione che noi non condividiamo) ma fosse il primo passo verso una serie di altre riforme costituzionali che possono migliorare il funzionamento del Parlamento.
Oggi, ci sono già altre riforme incardinate in Parlamento e, quindi, voteremo sì per questo.
NextGenerationEU: per l’Italia e l’Europa delle prossime generazioni

“Questo è il momento per l’Europa” ha affermato con forza ieri la Presidente Ursula von der Leyen nel suo Discorso sullo stato dell’Unione, di fronte al Parlamento europeo, delineando i piani della Commissione per i prossimi dodici mesi. Non sarebbe stato possibile usare quelle parole senza il contributo determinante che l’Italia ha messo in campo in questi mesi, con l’azione del nostro Governo e dei nostri rappresentanti in Europa, per affrontare la crisi epidemica e costruire una nuova stagione di crescita sostenibile, equa e competitiva. Un risultato inimmaginabile soltanto un anno fa, quando anche in Italia sembravano inarrestabili le spinte sovraniste e antieuropeiste.
Il problema non è il numero di parlamentari

Voterò Sì. Il problema non è il numero di parlamentari, ma come i partiti selezionano i candidati da mandare a Roma: io obbligherei a stabilire criteri meritocratici in base ai quali scegliere i candidati, selezionandoli poi con primarie ben fatte all’interno di ogni partito. Tagliare i parlamentari obbligherà appunto a selezionarli meglio, e il Paese deve dimostrare capacità di cambiamento, su un obiettivo che tutti han sempre dichiarato e che è stato già votato in Parlamento da tutti i partiti: se gli italiani lo confermano, dimostriamo a chi ci guarda da fuori d’essere capaci davvero di fare riforme, e questo può restituire fiducia all’Italia, anche nella UE, che ci deve dare 209 miliardi col Recovery Fund. Per tenere il contatto con gli elettori oggi ci sono strumenti che non esistevano quando stabilirono il numero di 945 parlamentari. Certo bisognerà finalmente riformare anche il bicameralismo attuale, e la vittoria del Sì sarà una spinta in questo senso.
Milano e Bergamo insieme per ospitare il G20 Salute del 2021

"Milano e Bergamo insieme per ospitare il G20 Salute del 2021": è la proposta avanzata dai Sindaci di Bergamo Giorgio Gori e di Milano Beppe Sala. "Le nostre città - spiegano i Sindaci dei due capoluoghi lombardi - sono pronte ad accogliere il summit globale dedicato alla sanità, che si terrà in Italia il prossimo anno, come annunciato dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen". "Competenza, conoscenza, ricerca, sperimentazione, ma anche proattive reti di volontariato che consentono di essere vicini ai bisogni dei cittadini più fragili - dichiarano in una nota - è su queste basi che si fonda la proposta di Milano e Bergamo, due città internazionali, all'avanguardia in numerosi ambiti, non ultimi quello farmaceutico e delle scienze della vita".