
Quale valore ha (per tutti) la Giornata del ricordo
Articolo di Piero Fassino pubblicato su Huffington Post.
Sono trascorsi diciotto anni da quando, nel 2004, il Parlamento ha istituito il 10 febbraio la "Giornata del Ricordo" degli eccidi delle foibe e dell'esodo di 350.000 italiani dall’Istria e dalla regione giuliano-dalmata. Diciotto anni portati con estrema dignità e che hanno via via accresciuto nella opinione pubblica la conoscenza e la consapevolezza di una pagina di storia a lungo ignorata e spesso negata. Diciotto anni in cui Slovenia e Croazia sono diventati membri dell'Unione, abbattendo quella cortina di ferro che da Stettino a Trieste ha lacerato per decenni l’Europa.
Non è la giornata del rancore o peggio della vendetta.
Sono trascorsi diciotto anni da quando, nel 2004, il Parlamento ha istituito il 10 febbraio la "Giornata del Ricordo" degli eccidi delle foibe e dell'esodo di 350.000 italiani dall’Istria e dalla regione giuliano-dalmata. Diciotto anni portati con estrema dignità e che hanno via via accresciuto nella opinione pubblica la conoscenza e la consapevolezza di una pagina di storia a lungo ignorata e spesso negata. Diciotto anni in cui Slovenia e Croazia sono diventati membri dell'Unione, abbattendo quella cortina di ferro che da Stettino a Trieste ha lacerato per decenni l’Europa.
Non è la giornata del rancore o peggio della vendetta.

Il passaggio dell'elezione del Presidente della Repubblica
Articolo di Franco Mirabelli.
Credo che il passaggio dell’elezione del Presidente della Repubblica sia stato molto positivo.
L’elezione di Mattarella è un fatto importante per il Paese: dà serenità, stabilità e tranquillità.
Abbiamo eletto una figura che è riconosciuta come rappresentante del Paese e dell’unità del Paese.
Questa elezione è arrivata alla fine di un percorso complicato che, però, si presentava complicato già all’inizio.
Innanzitutto, per la prima volta nel nostro Paese, l’elezione del Presidente della Repubblica era segnata dal fatto che in Parlamento non esisteva una maggioranza di centrodestra o di centrosinistra in grado di esprimere un Presidente.
Credo che il passaggio dell’elezione del Presidente della Repubblica sia stato molto positivo.
L’elezione di Mattarella è un fatto importante per il Paese: dà serenità, stabilità e tranquillità.
Abbiamo eletto una figura che è riconosciuta come rappresentante del Paese e dell’unità del Paese.
Questa elezione è arrivata alla fine di un percorso complicato che, però, si presentava complicato già all’inizio.
Innanzitutto, per la prima volta nel nostro Paese, l’elezione del Presidente della Repubblica era segnata dal fatto che in Parlamento non esisteva una maggioranza di centrodestra o di centrosinistra in grado di esprimere un Presidente.

La guerra è un controsenso della creazione
Video dell'intervista a Papa Francesco di Che Tempo Che Fa»
"La guerra è un controsenso della creazione. Nella Bibbia Dio crea uomo e donna. Ma poi arriva una guerra tra fratelli, uno cattivo contro un innocente, per invidia, e poi una guerra culturale. Subito vengono le guerre. È un antisenso della creazione, la guerra è sempre distruzione. Fare una famiglia, portare avanti la società è costruire, la guerra è distruggere".
Così Papa Francesco a "Che Tempo che Fa" su Rai3, intervistato da Fabio Fazio in studio a Milano.
È una conversazione a tutto campo di un'ora su Rai3, in cui Francesco è collegato dal suo appartamento a Santa Marta dove "ho deciso di andare, perché ho bisogno degli amici. Non sono un santo".
"La guerra è un controsenso della creazione. Nella Bibbia Dio crea uomo e donna. Ma poi arriva una guerra tra fratelli, uno cattivo contro un innocente, per invidia, e poi una guerra culturale. Subito vengono le guerre. È un antisenso della creazione, la guerra è sempre distruzione. Fare una famiglia, portare avanti la società è costruire, la guerra è distruggere".
Così Papa Francesco a "Che Tempo che Fa" su Rai3, intervistato da Fabio Fazio in studio a Milano.
È una conversazione a tutto campo di un'ora su Rai3, in cui Francesco è collegato dal suo appartamento a Santa Marta dove "ho deciso di andare, perché ho bisogno degli amici. Non sono un santo".

Nel Gruppo di lavoro COSAC sul ruolo dei valori dell'UE nella costruzione del senso di appartenenza
Intervento di Marina Berlinghieri.
Qualche settimana fa, nell’ambito della COSAC, sono stata indicata quale componente della Camera dei Deputati nel gruppo di lavoro, fortemente voluto dalla presidenza francese, che ragionerà sul ruolo dei valori dell’UE nella costruzione del senso di appartenenza.
Scopo del gruppo è analizzare i risultati e le difficoltà incontrati dagli Stati membri nel conformarsi a questi valori rispettando al tempo stesso la loro identità nazionale e proporre strumenti parlamentari utili a rafforzare lo Stato di diritto.
Qualche settimana fa, nell’ambito della COSAC, sono stata indicata quale componente della Camera dei Deputati nel gruppo di lavoro, fortemente voluto dalla presidenza francese, che ragionerà sul ruolo dei valori dell’UE nella costruzione del senso di appartenenza.
Scopo del gruppo è analizzare i risultati e le difficoltà incontrati dagli Stati membri nel conformarsi a questi valori rispettando al tempo stesso la loro identità nazionale e proporre strumenti parlamentari utili a rafforzare lo Stato di diritto.