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La richiesta del congresso è incomprensibile

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli "D’Alema ha fatto una dichiarazione che di certo non aiuta un processo di riavvicinamento che tra l’altro era già in atto. Si tratta di una dichiarazione che sostanzialmente dice che ‘adesso si può rientrare perché aveva ragione chi era uscito’, e francamente non mi sembrano parole che vadano esattamente nella direzione di un percorso condiviso. Penso che sia sbagliato approcciare così al tema della ricostruzione del campo largo e dell’allargamento del Pd. Noi siamo la casa dei riformisti, lo siamo da quando siamo nati e ci fa piacere se altre culture e altre idee vengono ad ingrossare le nostre fila, però francamente credo anche che sia giusto farlo dimostrando rispetto per le cose che abbiamo fatto in questi anni". Così in un'intervista a INews24 il vicepresidente dei senatori del Pd Franco Mirabelli.
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Berlusconi non pacifica ma divide l'Italia

Scritto da Luigi Zanda.

Luigi ZandaLa candidatura del leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, al Quirinale "divide". Ad affermarlo è il senatore del Partito democratico Luigi Zanda intervistato da 'La Stampa'. "Se vogliamo realmente pacificare l'Italia - afferma - dovremmo evitare di porre candidature che dividono non solo la politica, ma l'opinione pubblica". Sia Letta (Pd) che Conte (M5S) "hanno spiegato che i loro partiti non potrebbero votarlo", ricorda il dem. Dietro la partita del Colle c'è il "rischio caos", ammette Zanda. "Senza una regia politica forte e con le idee chiare e senza un nome autorevole il rischio c'è", sottolinea. E qualora a votare il prossimo Capo dello Stato fosse una maggioranza più ristretta dell'attuale, prevede l'ex capogruppo dem al Senato, "il governo cadrebbe immediatamente". Zanda è freddo sul rientro di Massimo D'Alema al Pd. "In una democrazia come quella italiana nei partiti - dice - quando si va in minoranza, si fa opposizione interna, non si fanno le scissioni".
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Scompare un grande intellettuale

Scritto da Dario Franceschini.

Dario Franceschini“Con dolore apprendo della scomparsa di Gianni Celati, un grande intellettuale del Novecento, un autore mai banale, uno straordinario traduttore che ha studiato con maestria la lingua italiana e le sue sonorità. È un giorno triste per la letteratura e per il nostro paese che perde anche un attento osservatore che ha saputo raccontare con semplicità l’Italia meno conosciuta, l'Italia dell'altrove. Mi stringo ai familiari e agli amici di Gianni Celati in questo triste giorno”. Così il ministro della Cultura, Dario Franceschini, appreso della scomparsa dello scrittore e traduttore.
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Grazie italiani, non mi sono mai sentito solo

Scritto da Sergio Mattarella.

Sergio Mattarella Un grazie agli italiani per avere mostrato il volto migliore. "Ed io, anche nei momenti più bui, non mi sono mai sentito solo". Il presidente Sergio Mattarella ha salutato così stasera nel suo ultimo messaggio di fine anno del settennato. Quindici minuti in piedi, che non hanno mascherato l'emozione per il congedo. Ha stretto per tutto il tempo le mani. Chi si aspettava riferimenti alla partita sul suo successore sarà rimasto deluso. Zero allusioni, né indicazioni di sorta. Non parlandone affatto ha dato l'impressione definitiva di voler uscire di scena, chiudendo la porta al bis dopo "sette anni impegnativi, complessi, densi di emozioni". "Tra pochi giorni, come dispone la Costituzione, si concluderà il mio ruolo di Presidente" ha esordito, ringraziando "ciascuno di voi per avere mostrato, a più riprese, il volto autentico dell'Italia: quello laborioso, creativo, solidale. Ho percepito l'aspirazione diffusa a essere una vera comunità, con un senso di solidarietà che precede, e affianca, le molteplici differenze di idee e di interessi".