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OPG, decreto Lorenzin, metodo Stamina

Scritto da Emilia De Biasi.

Emilia De BiasiMi preoccupa il risultato finale della relazione presentata dal Ministero della Salute al Parlamento sul supermercato degli Opg, e cioè che si richiederà un'altra proroga per la chiusura. Le proroghe hanno un senso se portano a compimento e non se portano una nuova proroga. Per noi è uno scacco. Avremmo preferito se fossimo arrivati al 31 marzo, non dico con il problema risolto, ma almeno con il contesto favorevole a risolverlo. Purtroppo, però, per tutte le Regioni non è la stessa situazione. Forse dovremmo superare anche qualche burocrazia di troppo. Dovremmo cercare canali più veloci, dovremmo essere tutti un pò meno sofisticati nel cercare la perfezione. Sono i diritti umani lo sfondo entro cui si gioca la difficile partita degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari e, più in generale, sulla salute mentale. Se paralare di diritti umani in un momento di crisi economica è difficile, questo è anche il momento in cui vengono maggiormente all'evidenza.

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Donne democratiche

Scritto da Piera Landoni.

Piera LandoniPubblichiamo la relazione introduttiva di Piera Landoni (coordinatrice delle democratiche dell'area metropolitana milanese) all'incontro "Verso la Conferenza delle Donne Democratiche" che si è svolta lo scorso 8 novembre (file scaricabile in PDF).
Buongiorno a tutte e grazie di cuore per esser qui questa mattina. Grazie a Marilisa a Luisa e a Roberta per aver voluto esser qui con noi oggi. Il Segretario ci raggiungerà per portarci il suo saluto nel pomeriggio fino alla chiusura dei nostri lavori.
Il Coordinamento delle Donne Democratiche dell’Area Metropolitana Milanese ha deciso, insieme con il Coordinamento nazionale e i Coordinamenti regionali, di intraprendere questo percorso per il rinnovamento e il rilancio delle Conferenze delle donne che, per quanto ci riguarda, prende l’avvio con questo momento di confronto, che vogliamo aperto e franco fra di noi, per discutere a fondo di quale possa essere il nostro contributo nelle fase nuova che la politica e il Paese stanno attraversando, dopo un periodo, come quello appena passato, denso di avvenimenti rilevanti, dalla nascita del nuovo governo a guida PD, fino all’ultima tornata elettorale per il Parlamento europeo, per le amministrative, fino all’avvio del semestre di guida europea e la responsabilità della politica estera dell’Unione assegnata ad una donna.

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Garante per l'infanzia

Scritto da Sara Valmaggi.

Sara ValmaggiLa giunta regionale della Lombardia, pur di non occuparsi del garante per l’infanzia e l’adolescenza, scarica la nomina sul Consiglio. A rendere nota la decisione è stata l’assessore alla Famiglia, Maria Cristina Cantu’, che in Consiglio ha risposto a una mia interrogazione. Nel testo, ricordando la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia che si celebra il 20 novembre, chiedevo quale fosse lo stato di attuazione delle legge sul garante dell’infanzia, approvata in consiglio regionale nel 2009, anticipando così la stessa legge nazionale del 2011.
La legge regionale stabiliva che la giunta avrebbe dovuto approvare un regolamento e solo dopo procedere alla nomina del garante ma, a cinque anni dalla sua approvazione, la legge è rimasta inapplicata. Questo nonostante nel 2013, in coerenza con la necessità di ridurre i costi della politica, il Consiglio avesse stabilito di ridurre il compenso del garante.

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Il PCI

Scritto da Lorenzo Gaiani.

Lorenzo Gaiani Il Partito comunista italiano è stato uno dei soggetti costruttori della democrazia nel nostro Paese, sia per il ruolo svolto nella lotta resistenziale sia per la ricerca costante di una mediazione fruttuosa nella fase di redazione della Carta costituzionale. A differenza di altri partiti comunisti nell’Europa occidentale, potè rimanere un soggetto di massa radicato in tutte le pieghe della società italiana grazie ad un’originalità di pensiero e di pratica politica che gli derivavano dalla lezione di Antonio Gramsci e dal genio politico di Palmiro Togliatti.
Tuttavia, il legame irrisolto con l’Unione Sovietica – che tale rimase fino quasi allo scioglimento del Partito- impedì al PCI di potersi presentare come forza compiutamente riformista sebbene nei Comuni e nelle Regioni in cui governava avesse svolto un’azione oggettivamente riformista, rendendo impossibile quell’alternanza di governo che tutte le altre Nazioni europee avevano conosciuto anche nella fase più aspra della Guerra fredda.

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