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Le infiltrazioni mafiose al Nord

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco MirabelliIn Commissione Antimafia, tra gli obiettivi che ci siamo dati per questa legislatura c'è quello di capire meglio la penetrazione della mafia al Nord. Comprendere la dimensione del problema e le modalità con cui la criminalità organizzata si è insediata e opera nelle Regioni settentrionali è importantissimo per combatterla.
Nei giorni scorsi abbiamo presentato un primo studio sulle mafie al Nord, redatto dal professor Nando Dalla Chiesa con la collaborazione dell'Università di Milano.
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Il nuovo direttore dell'Agenzia dei beni confiscati

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco MirabelliIntervento di Franco Mirabelli in Commisione Antimafia durante l'audizione di Umberto Postiglione (Direttore dell'Agenzia dei beni sequestrat e confiscati alla criminalità organizzata).
Cercherò di essere schematico anche se mi piacerebbe approfondire alcune questioni che il Direttore Postiglione aveva posto in una precedente audizione in Commissione Antimafia sul fattore criminogeno spesso costituito dai quartieri popolari delle periferie. Posso assicurare che questo fenomeno non riguarda solo le periferie siciliane o del Mezzogiorno ma anche al Nord ci sono significativi problemi dati dall’assenza di mix sociale e dal degrado.
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L'anniversario di Paolo Borsellino

Scritto da Carlo Borghetti.

Carlo Borghetti Sono trascorsi 22 anni da quel 19 luglio del 1992 in cui Paolo Borsellino, che all’epoca del fatto rivestiva la carica di Procuratore aggiunto nella città di Palermo, pagò con la vita il suo impegno contro la malavita organizzata. La sua morte giungeva, tra l’altro, a soli due mesi di distanza da quella del giudice Giovanni Falcone, altro grande simbolo della lotta alle mafie.
Borsellino non fu l’unico a perdere la vita in quel tragico evento: con lui morirono anche Agostino Catalano – suo caposcorta – e gli agenti Emanuela Loi, Eddie Cosima, Claudio Traina e Vincenzo Li Muli.
Unico sopravvissuto alla strage è stato Antonino Vullo, che fu condotto in ospedale mentre versava in gravi condizioni.
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La sentenza sul caso Ruby

Scritto da Lorenzo Gaiani.

Lorenzo GaianiA proposito della sentenza sul caso Ruby:
Punto primo: le sentenze vanno rispettate. Si può non condividerle, ma vanno rispettate.
Punto secondo: è del tutto evidente che tipi come Ruby e le sue numerose "consorelle" non avrebbero nemmeno dovuto avvicinarsi alla residenza privata del Presidente del Consiglio in carica non per questioni morali ma per mera opportunità istituzionale.
Punto terzo: che Berlusconi fosse un affarista spregiudicato, un evasore fiscale (ora condannato in via definitiva) con amicizie pericolose (fra cui un tale condannato anch'esso in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa) e con una vita privata a dir poco discutibile era noto da anni a chiunque volesse vederlo.
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