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Comunque vada Renzi resti

Scritto da Dario Franceschini.

Dario Franceschini"La tendenza" dei sondaggi "si può invertire, facendo capire a tutti che non si vota sul governo, non ci si esprime su Renzi, ma su che cosa potrà essere e sarà l'Italia nei prossimi decenni. La Costituzione dura a lungo. Se il referendum, prescindendo dal merito, viene considerato solo uno strumento per dare una spallata all'esecutivo in carica, si compie un atto contro il proprio Paese". Lo afferma al Messaggero, il ministro dei beni culturali, Dario Franceschini, secondo cui le ipotesi che, nel caso vinca il No, si formi un governo Padoan o un governo Franceschini al posto di quello di Renzi, "sono fantasie da retroscenisti". "In ogni caso - sottolinea - , nella sciagurata ipotesi di risultato per noi negativo, io penso, proprio per il fatto che governo e referendum sono due discorsi diversi, che Renzi dovrebbe proseguire il suo lavoro fino alla fine della legislatura".
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Se la sinistra insegue i populisti finisce male

Scritto da Walter Veltroni.

Walter Veltroni"Il problema non è l'Italia, ma il tramonto della sinistra in tutto l'Occidente. O ci si mette mano o finisce male. Molto male". E' quanto afferma Walter Veltroni, in un'intervista a Repubblica. Dopo il referendum, aggiunge, "le migliori intelligenze devono guardarsi negli occhi e trovare le parole per costruire insieme una interpretazione riformista della realtà, senza la quale ogni personalizzazione è peggio che dannosa, è inutile".
"La sinistra - dice Veltroni - deve seguire due bussole: il bisogno di riscatto di chi sta ai margini e il bisogno di sicurezza di chi sta in mezzo.
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Mercati tesi ma il Sì è sul merito

Scritto da Lorenzo Guerini.

Lorenzo Guerini "Nulla di inedito. Succede sempre quando si è davanti a passaggi elettorali importanti. Sicuramente c'è una forte attenzione internazionale al referendum, per il significato che ha e perché si inserisce in una tornata che ha avuto altri momenti, dalla Brexit alle elezioni americane". E' quanto afferma al Corriere della Sera, Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd, sugli effetti della campagna referendaria. "E' chiaro che questo introduce elementi di possibili fibrillazioni anche sui mercati, a cui dobbiamo guardare con l'attenzione che meritano - aggiunge - Detto questo, il nostro compito è presentare ai cittadini le buone ragioni del Sì, che sono tante, senza utilizzare altri argomenti in una situazione incerta dal punto di vista dell'esito referendario e anche dei potenziali scenari post referendum".
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Con il No Paese instabile

Scritto da Giuliano Pisapia.

Giuliano Pisapia"Io non credo che, in caso di vittoria del No al referendum, avremmo un anno di tregua nel quale sarà possibile lavorare per riorganizzare il Paese. Vedo invece un Parlamento ancora più diviso, paralizzato e un periodo di instabilità politica che non farebbe bene al Paese, alla sua credibilità a livello internazionale e che avrebbe riflessi negativi anche a livello economico e sociale". E' quanto afferma a Repubblica l'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia. Per Pisapia non ci sarà "nessuna apocalisse sia che vinca il No, sia che vinca il Si" ma dice di non volere "accettare che il referendum e la lunga campagna elettorale diventi il 'casus belli' per una frattura senza ritorno" nella sinistra. "Nella mia idea di sinistra - afferma - non c'è chi ha esultato per la vittoria di Trump, chi vuole costruire i muri in Europa, chi vuole lasciar naufragare i barconi dei disperati.
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