Il dovere di rendere pubblico il mio Sì
Profonde sono le ragioni che mi hanno fino ad ora consigliato di non rendere esplicito il mio voto sul referendum. Sono ormai molti anni che non prendo posizione su temi riguardanti in modo specifico la politica italiana e, ancora meno, l’ho fatto negli ultimi tempi. Questa scelta mi ha di conseguenza coerentemente tenuto lontano dal prendere posizione in un dibattito che ha, fin dall’inizio, abbandonato il tema fondamentale, ossia una modesta riforma costituzionale, per trasformarsi in una sfida pro o contro il governo.
Una rissa che ha trasmesso in Italia ed all’estero un senso di debolezza che, qualsiasi sarà il risultato di questo referendum, si trasformerà in un periodo (speriamo non troppo lungo) di inutile e dannosa turbolenza.
Una riflessione sulla Riforma Costituzionale
Articolo di Lorenzo Gaiani, Presidente di Legautonomie Lombardia
L'approssimarsi del referendum che, il 4 dicembre, determinerà la definitiva approvazione o meno del testo di riforma costituzionale licenziato dal Parlamento la scorsa primavera.
A tal fine, come Presidente della Lega delle autonomie locali della Lombardia, desidero fissare alcuni punti di riflessione e di orientamento, senza rinunciare ad una nostra autonoma valutazione politica che non è in alcun modo vincolante ma costituisce il portato di scelte storiche che la nostra associazione ha assunto nei cent'anni della sua storia.
La necessità di una riforma costituzionale
In questi giorni si continua a parlare di Referendum sul Governo, si parla di Legge Elettorale e poi si discute degli italiani all’estero, si discute addirittura della legittimità o meno del voto che sarà mentre, invece, bisognerebbe discutere del contenuto della Riforma Costituzionale su cui si andrà a votare e spiegare le ragioni del sì o del no. Occorre, ovviamente, anche chiarire cosa non è questa riforma: va ricordato che non è stata toccata la Prima Parte della Costituzione, che ne contiene i principi e i valori; così come non sono stati modificati i poteri dell’Esecutivo e del Presidente del Consiglio.
Il vantaggio del vivere metropolitano
Articolo pubblicato dal mensile Cooperazione & Solidarietà di Ecopolis.
Il Consiglio Comunale di Milano, i nuovi Municipi e Città Metropolitana definiscono le istituzioni e le persone impegnate a governare e indirizzare insieme lo sviluppo dei nostri territori, occasione irripetibile per allinearci alle realtà europee con le quali i nostri cittadini, le nostre imprese, i nostri interlocutori devono quotidianamente confrontarsi in una competizione globale.
Milano città metropolitana ha un obiettivo in più: vuole migliorare di molto la qualità della vita dei suoi abitanti. Diciamo subito che partiamo avvantaggiati rispetto a tutti gli altri.
Il Consiglio Comunale di Milano, i nuovi Municipi e Città Metropolitana definiscono le istituzioni e le persone impegnate a governare e indirizzare insieme lo sviluppo dei nostri territori, occasione irripetibile per allinearci alle realtà europee con le quali i nostri cittadini, le nostre imprese, i nostri interlocutori devono quotidianamente confrontarsi in una competizione globale.
Milano città metropolitana ha un obiettivo in più: vuole migliorare di molto la qualità della vita dei suoi abitanti. Diciamo subito che partiamo avvantaggiati rispetto a tutti gli altri.