Primarie a fine aprile-inizio maggio
Dopo la Direzione Nazionale del Pd, l'ipotesi delle elezioni politiche a giugno è tramontata?
"Dopo la Direzione di ieri è chiaro che non abbiamo costruito la road map sulla data delle elezioni perché, come ha detto il Segretario, non spetta a noi decidere quando si va alle elezioni. E' evidente che la convocazione del congresso richiederà dei tempi che, a occhio, rendono più complicato andare a votare a giugno. Questo però non osta al fatto che sulla legge elettorale si possa e si debba marciare rapidamente per arrivare a un punto di caduta".
Nessuna leadership più forte di Renzi
"Anche il congresso del 2013 durò un paio di mesi! Detto questo, la politica non si fa con i calendari. Abbiamo avuto mille giorni di governo con molti risultati, da rivendicare, in campo sociale, economico, della sicurezza. Certamente ci sono anche cose non fatte bene o da completare, ma io non ci starti mai a calpestare le cose che abbiamo fatto solo perché hanno l'obiettivo di fare fuori Renzi". Così, in una intervista alla Stampa, il parlamentare renziano Emanuele Fiano, replica alle accuse della minoranza del partito: "Quando non va bene niente - se si dimette, se non dimette, non va bene votare presto, non va bene il congresso - evidentemente l'obiettivo è un altro. Del resto, Emiliano e D'Alema lo hanno anche detto: secondo loro il problema della sinistra italiana è Matteo Renzi.
Le responsabilità del PD in Europa
Invitiamo a leggere l’articolo di Patrizia Toia, capo delegazione PD al Parlamento Europeo, pubblicato da L’Unità (file PDF)»
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Rompere sarebbe da irresponsabili
"Tanti amici mi chiamano sconfortati. Si rischia di spaccare un partito che è un bene comune nel panorama già disperante della politica italiana. L'Italia ha bisogno di responsabilità, una scissione sarebbe incomprensibile e irresponsabile. Bisogna mettere il naso fuori dalla porta, vedere quel che accade nel mondo. I rischi che corre L'Europa..." e "a 10 anni dalla sua nascita tutti debbono avere lo stesso titolo di cittadinanza nel Pd. La politica ha bisogno di un luogo di costruzione di consenso e coesione nel Paese. Un Pd al 30 per cento può essere questo". Lo afferma Pierluigi Castagnetti, ultimo segretario del Partito popolare, in una intervista ad Avvenire.