Adesso evitiamo i conflitti sociali
Il Decreto Rilancio appena varato dal Governo è "un vero miracolo". Lo afferma il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, in un colloquio con La Stampa. "Lo so, c'è chi critica quelle 500 pagine sostenendo che ci sia un po' di tutto per tutti, che manchino una visione d'insieme dell'Italia che verrà e non ci siano vere e proprie riforme strutturali - spuega -. E' una maxi-manovra che facciamo in deficit, avrà ricadute sul debito pubblico che dovremo gestire per tutelare il futuro dei nostri figli. Ma le faccio una domanda: nelle condizioni politiche, economiche e sociali in cui ci troviamo, avremmo potuto fare di più e di meglio? Io le dico di no. E aggiungo: trovare la quadra, anche a costo di qualche compromesso, è stato un miracolo. Il massimo possibile, per garantire quello di cui c'è bisogno adesso: un sostegno al reddito delle famiglie e ai ricavi delle imprese".
Anas concentri le sue energie sulla manutenzione stradale
"È bene che Anas dedichi tutte le sue energie per fare presto e bene gli investimenti e le manutenzioni sulla rete stradale di cui già è responsabile, utilizzando al meglio le cospicue risorse che le sono state messe a disposizione. Le necessità non mancano, come dimostra anche la recente vicenda del Ponte di Albiano. La manutenzione è un lavoro che richiede particolare cura, particolare attenzione, molte energie e una spiccata capacità gestionale. Forse non consente molte passerelle, molti riflettori, ma in un Paese come l'Italia è fondamentale, ed è assolutamente necessario che venga svolta nel miglior modo possibile. Meglio concentrarsi su questo obiettivo primario, per migliorare la sicurezza e la qualità delle strade italiane, anziché pensare ad altro".
Necessario emettere i recovery bond
"In una situazione di emergenza la maggioranza parlamentare ha detto che serve piu' politica e meno tecnocrazia", occorrono "scelte coraggiose che valgano per il piano di ricostruzione e per il bilancio pluriennale" e anche risorse "vere e adeguate" ma "per averle e' necessario anche emettere i recovery bond". Lo dice il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, in un'intervista a Il Fatto Quotidiano. Per Sassoli e' "importante che la maggioranza del Parlamento a favore del Recovery Fund si sia allargata, il fronte nazionalista abbia perso pezzi e i sovranisti italiani non abbiano avuto il coraggio di votare contro" perche' "tutto questo e' di buon auspicio anche per la stabilita' dell'Italia" al fine di "affrontare la ricostruzione dal basso, dalla parte dei cittadini contro la tecnocrazia".
Un recovery fund da 1.000 miliardi
Serve un recovery fund "da almeno mille miliardi" con fondi già dai "prossimi mesi". Lo afferma il commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni alla Stampa, che poi sollecita un nuovo strumento per consentire, attraverso l'uso dei fondi Ue, investimenti privati per sostenere le aziende in difficoltà. Gentiloni spiega che quella attuale è una recessione dal "carattere disomogeneo", e sarà tale anche la ripresa. Ed è questa disparità che è "una minaccia esistenziale alle fondamenta dell'Unione". Sul Mes Gentiloni ammette che una richiesta di gruppo potrebbe essere un buon segnale. "L'entità di questa recessione è chiara - osserva Gentiloni - ma è altrettanto chiaro il suo carattere disomogeneo e soprattutto quello della ripresa che verrà.