Adesso evitiamo i conflitti sociali
Il Decreto Rilancio appena varato dal Governo è "un vero miracolo". Lo afferma il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, in un colloquio con La Stampa. "Lo so, c'è chi critica quelle 500 pagine sostenendo che ci sia un po' di tutto per tutti, che manchino una visione d'insieme dell'Italia che verrà e non ci siano vere e proprie riforme strutturali - spuega -. E' una maxi-manovra che facciamo in deficit, avrà ricadute sul debito pubblico che dovremo gestire per tutelare il futuro dei nostri figli. Ma le faccio una domanda: nelle condizioni politiche, economiche e sociali in cui ci troviamo, avremmo potuto fare di più e di meglio? Io le dico di no. E aggiungo: trovare la quadra, anche a costo di qualche compromesso, è stato un miracolo. Il massimo possibile, per garantire quello di cui c'è bisogno adesso: un sostegno al reddito delle famiglie e ai ricavi delle imprese".
"Stiamo attraversando un passaggio strettissimo - aggiunge -: se nei prossimi sessanta giorni la macchina dei sussidi non gira come deve, allora la rabbia sociale può esplodere. Questo è il pericolo più grande, per il Paese e per tutti noi, perché se la protesta deflagra poi rischiamo di non controllarla più". Riguardo poi alle tensioni tra gli alleati di Governo, il segretario del Pd risponde affermando che: "capisco chi a volte pretenderebbe che alzassimo la voce e mostrassimo i muscoli. Ma finora i risultati ci danno ragione. Quando è nato questo governo i Cinque Stelle lo volevano ad ogni costo, forti del loro 32%. Io non ero convinto, ma ci sono entrato con il mio 16%, per il bene dell'Italia. Loro pensavano di dettare l'agenda, e di svuotare il Pd in pochi mesi. Ora sta succedendo l'esatto contrario. Il Movimento si sta dividendo, senza afflato unitario, né slanci di condivisione, e sta perdendo consensi. Noi, che invece teniamo una posizione seria e coesa, stiamo risalendo la china, e ormai siamo a un passo dalla Lega. Il Pd sta consolidando il suo ruolo: il partito delle istituzioni, il pilastro sul quale si regge il governo, in una delle fasi più difficili della storia repubblicana".
"Stiamo attraversando un passaggio strettissimo - aggiunge -: se nei prossimi sessanta giorni la macchina dei sussidi non gira come deve, allora la rabbia sociale può esplodere. Questo è il pericolo più grande, per il Paese e per tutti noi, perché se la protesta deflagra poi rischiamo di non controllarla più". Riguardo poi alle tensioni tra gli alleati di Governo, il segretario del Pd risponde affermando che: "capisco chi a volte pretenderebbe che alzassimo la voce e mostrassimo i muscoli. Ma finora i risultati ci danno ragione. Quando è nato questo governo i Cinque Stelle lo volevano ad ogni costo, forti del loro 32%. Io non ero convinto, ma ci sono entrato con il mio 16%, per il bene dell'Italia. Loro pensavano di dettare l'agenda, e di svuotare il Pd in pochi mesi. Ora sta succedendo l'esatto contrario. Il Movimento si sta dividendo, senza afflato unitario, né slanci di condivisione, e sta perdendo consensi. Noi, che invece teniamo una posizione seria e coesa, stiamo risalendo la china, e ormai siamo a un passo dalla Lega. Il Pd sta consolidando il suo ruolo: il partito delle istituzioni, il pilastro sul quale si regge il governo, in una delle fasi più difficili della storia repubblicana".
Per seguire l'attività di Nicola Zingaretti: sito web - pagina facebook