Adesso evitiamo i conflitti sociali

"Stiamo attraversando un passaggio strettissimo - aggiunge -: se nei prossimi sessanta giorni la macchina dei sussidi non gira come deve, allora la rabbia sociale può esplodere. Questo è il pericolo più grande, per il Paese e per tutti noi, perché se la protesta deflagra poi rischiamo di non controllarla più". Riguardo poi alle tensioni tra gli alleati di Governo, il segretario del Pd risponde affermando che: "capisco chi a volte pretenderebbe che alzassimo la voce e mostrassimo i muscoli. Ma finora i risultati ci danno ragione. Quando è nato questo governo i Cinque Stelle lo volevano ad ogni costo, forti del loro 32%. Io non ero convinto, ma ci sono entrato con il mio 16%, per il bene dell'Italia. Loro pensavano di dettare l'agenda, e di svuotare il Pd in pochi mesi. Ora sta succedendo l'esatto contrario. Il Movimento si sta dividendo, senza afflato unitario, né slanci di condivisione, e sta perdendo consensi. Noi, che invece teniamo una posizione seria e coesa, stiamo risalendo la china, e ormai siamo a un passo dalla Lega. Il Pd sta consolidando il suo ruolo: il partito delle istituzioni, il pilastro sul quale si regge il governo, in una delle fasi più difficili della storia repubblicana".
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